INSEGNAMENTI PARTE QUARANTANOVESIMA
IL DISCEPOLATO NELLA NUOVA ERA
Principi
Il nuovo discepolo e soprattutto un esperimento di lavoro di gruppo, e che il suo obiettivo principale non è la perfezione del singolo. Si vuole che gli individui siano complementari l’uno all’altro, che reciprocamente si completino e che con l’aggregato delle loro qualità formino un giorno un gruppo capace di utile espressione spirituale, attraverso cui l’energia superiore fluisca in aiuto all’umanità.
Il lavoro da compiere è mentale. Le sfere dei discepoli individuali restano le stesse, ma ai loro differenti campi di servizio saranno aggiunte attività e vita di gruppo che diverranno più chiare con l’andare del tempo. È questo dunque lo sforzo del gruppo e di quelli di qualsiasi Maestro, e della Gerarchia stessa come unità di gruppo.
Ricordate che io, il vostro Maestro, osservo i miei discepoli sempre soggettivamente e come gruppo. Quale personalità voi non contate, quali anime, avete invece vitale importanza ed io vi curo teneramente e cerco di aiutare ed elevare, espandere e illuminare. Vigilate con cura i vostri pensieri reciproci, sopprimete immediatamente ogni sospetto, ogni critica e cercate di sostenervi a vicenda, alla luce dell’amore.
Solo chi è in procinto di arrendersi all’influsso e al controllo dell’anima, e pertanto è polarizzato nella mente, è idoneo all’addestramento offerto dalla Gerarchia.
L’opera deve proseguire nel frastuono. Il punto di pace deve essere scoperto nel bel mezzo del tumulto, la saggezza conseguita nel trambusto intellettuale e la cooperazione con la Gerarchia interiore deve procedere nelle agitazioni devastatrici della vita moderna.
Il Maestro osserva sempre i discepoli soggettivamente e come gruppo. È lo splendore totale quello che vede; è il ritmo unitario quello che nota, il colore e il tono unitario, è il suono che emettono collettivamente, quello che ode. Quale personalità voi non contate per Noi. Quali anime ha invece vitale importanza.
L’amore non è sentimento, né emozione, né desiderio o movente egoistico di retta condotta quotidiana. Non è cosa negativa - come alcuni pretendono - indicare un difetto o un errore; se ve ne lasciate deprimere, irritare o ferire, perché non siete distaccati, ma siete ancora identificati con la vostra personalità e l’opinione altrui.
È essenziale che tutti i discepoli di un ashram siano contemplativi, ma in senso occulto non mistico.
Nella meditazione dovreste mirare a conseguire il più rapidamente possibile il culmine del processo attraverso gli stadi di concentrazione, allineamento e meditazione fino alla contemplazione, e sforzarvi di conservarlo, così imparando a vivere come anima nel proprio mondo, contemplando l’oceano di energie in cui operano tutti gli iniziati. Questo stato deve essere strenuamente perseguito, accuratamente osservato e annotare esattamente le impressioni.
Le unità di servizio di gruppo avranno radici nella meditazione unitaria di gruppo e devono espandersi in qualche attività di gruppo, così gli Ashram dei Maestri si esterneranno sulla terra e la Gerarchia agirà allo scoperto sul piano fisico. Si perverrà allora a restaurare i Misteri.
L’aiuto reciproco non deve manifestarsi con azioni o contatti personali o enunciando problemi derivanti da circostanze o da caratteri o con consigli o suggerimenti. Non ci si occupa di rapporti tra personalità, ma nello stesso tempo dovreste rafforzarvi e aiutarvi scambievolmente, sempre evitando ogni intrusione nella personalità.
Potete imparare a trasmettere la qualità del vostro raggio egoico a un condiscepolo, stimolandolo a maggior coraggio, purezza di movente, ad amore più profondo, evitando tuttavia di stimolare le caratteristiche personali. Abbiamo quindi:
- Unità di gruppo… mediante il pensiero, la reciproca conoscenza exoterica e costante effusione d’amore.
- Meditazione di gruppo… come un gruppo di contemplativi, radicando in tal modo il gruppo nel regno dell’anima e rafforzando tutti gli appartenenti.
· Attività di gruppo... risultante dall’aiuto scambievole in specifici problemi di carattere ma non di circostanze. Più tardi il gruppo funzionerà esteriormente e farà sentire la sua vita.
Tutti i gruppi che per loro natura appartengono all’era nuova e agiscono in senso spirituale contribuiranno a guarire i tanti mali dell’umanità – fisici, mentali, psicologici ed emotivi. Occorre: meditazione quotidiana, allineamento con l’anima, collegamento con il Maestro e con i condiscepoli, inviando loro amore, forza dell’anima e aiuto.
La sensibilità dell’apparato dell’anima sarà ottenuta dopo molto tempo, dopo aver eliminato molto materiale spurio, avendolo riconosciuto per ciò che è: astralismo, vane pretese, inutili forme/pensiero.
La purezza del corpo, il dominio delle emozioni e la stabilità della mente sono necessità fondamentali, obiettivi quotidiani da perseguire.
La risposta che darà allo stimolo da me impresso e il vostro serio tentativo di amare senza egoismo, perfezionerà gradualmente in voi un consimile rapporto con altri in tre diverse direzioni:
1. Comprovata capacità di rapporto telepatico con me e con Coloro cui sono associato.
2. Il potere di comunicare reciprocamente in ogni momento.
3. Sensibilità ai pensieri dell’umanità nel suo insieme.
L’intuizione, meta di molto lavoro del discepolo deve essere sviluppata. Essa è una funzione della mente e quando rettamente usata, coglie la realtà con chiarezza, senza nebbie né illusioni. Quando è attiva, l’uomo è in grado di agire in modo indipendente e corretto, perché in contatto col Piano divino, con delle realtà pure e genuine e con idee non distorte, scevre d’illusione e scaturite direttamente dalla mente divina e universale. Quando il Piano è percepito, si realizza la comunione di tutti gli esseri, la sintesi dell’evoluzione del mondo, l’unità dello scopo divino.
|