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CINQUANTESIMA

 

FIORE DI LOTO
PARTE CINQUANTESIMA

Il corpo causale è allora, in termini di fuoco, un centro incandescente di calore che lo irradia e vitalizza il suo gruppo. Entro la periferia della ruota egoica si vedono girare con intensa rapidità i nove raggi che – dopo la terza iniziazione – divengono quadri dimensionali, ossia le ruote “roteano” su se stesse. La Bibbia. Ezechiele.1. 15,21. Al centro, formando un triangolo geometrico (diverso secondo il raggio della monade) si trovano tre punti di fuoco, ossia l’atomo permanente e l’unità mentale, in tutta la loro gloria. Al centro uno splendore di gloria che cresce d’intensità quando i tre petali interni risplendono alla stimolazione.

Quando il fuoco della materia, “fuoco d’attrito, “ diventa abbastanza intenso. Quando il fuoco della mente o “fuoco solare” (che vivifica i nove petali) diventa similmente intenso. Quando la scintilla elettrica nel centro più intenso risplende e può essere vista, l’intero corpo causale diventa radioattivo. Allora i fuochi della sostanza (la vitalità degli atomi permanenti) sfuggono dalle sfere atomiche, e uniscono la loro parte alla grande sfera in cui sono contenuti.  Il fuoco della mente si unisce alla fonte che l’ha emanato, e la vita centrale si libera. È la grande liberazione.

L’uomo in termini di sforzo umano ha raggiunto la meta. È passato attraverso le tre Aule (Aula dell'Apprendimento, Aula della Saggezza e Aula dellaSsapienza), ciò che ha conseguito in ognuna di esse l’ha trasferito nella coscienza. Ha sviluppato e aperto in successione ordinata i petali del loto – aprendo prima i tre inferiori, ciò che comporta un processo che copre un lungo periodo; quindi, è aperta la seconda serie di petali, durante un periodo di tempo che comprende la sua partecipazione intelligente alle vicende del mondo finché entra nel regno spirituale con la prima iniziazione; in un periodo finale più breve sono sviluppati e aperti i tre petali superiori dell’anello interno. Teniamo presente quanto segue.

Primo. L’ordine di sviluppo dei petali e della stimolazione dei fuochi dipende dal raggio della Monade e dal sottoraggio sul quale si trova il corpo causale. Questo pensiero potrebbe essere ampliato, dimostrandosi una fruttuosa fonte di studio per l’investigatore occulto.

Secondo. Questo sviluppo procede lentamente nei primi stadi, e rapidamente solo quando l’uomo stesso vi lavora con sforzo cosciente. L’Ego non s’interessa attivamente dello sviluppo finché non comincia ad aprirsi il secondo petalo della seconda serie. Prima d’allora il lavoro procede secondo la legge del suo essere e per l’inerente vita del secondo Logos (si veda lo schema n° 10), che è la Vita dei petali del loto; e anche della Vita del primo Logos, operante per mezzo del , che dimora in una forma costruita dalla vita e dall’energia del secondo Logos con la forza / sostanza animata dalla vita del terzo Logos che risponde all’opportunità soltanto quando è raggiunto lo stadio suddetto. 

            Infine si passa per la cerimonia dell’iniziazione solo quando il corpo causale è in grado di rispondere all’aspetto Volontà dell’Uomo Celeste (di primo aspetto) e può farlo con la gioiosa cooperazione del Sé pienamente cosciente. 

Condensazione sui livelli mentali 

            Se tutto quello che H. P. B. dice delle prime tre ronde del nostro sistema della Terra, è letto come se trattasse del periodo di condensazione del corpo causale sul livello mentale, riguardante il tempo che va fino all’apparizione della quarta ronda dell’uomo, quale lo conosciamo ora, si getterebbe un po’ di luce su questa difficile materia.

            I loti egoici si vedono raggruppati, e ciascuno di essi fa parte di un gruppo. A loro volta questi gruppi fanno parte di un loto più grande che incarna la coscienza d’Entità ancora maggiore, il cui “gioiello” si trova sul secondo sottopiano. Tutti questi possono essere a loro volta suddivisi in sette gruppi fondamentali. Questi sette gruppi o aggregati di loti egoici formano i sette tipi di coscienza delle Entità che sono i sette centri di forza del nostro Logos Planetario. Questi sette saranno a loro volta sintetizzati sui livelli superiori in tre centri, finché tutta l’energia e la forza che rappresentano sia raccolta e assorbita dal centro della testa del Logos Planetario. Ogni Logos incarna un tipo d’energia cosmica. Ciascuno dei suoi centri incarna questo tipo d’energia in una delle sue sette differenzazioni. Ognuno di questi sette si manifesta a sua volta nei gruppi egoici, che sono poi composti dai punti dell’energia chiamati Ego. Come i petali del loto egoico degli jiva che si reincarnano, si aprono in ordine vario e in periodi diversi, così anche i gruppi egoici si sviluppano in tempi e successioni diversi.

La manifestazione egoica è prodotta per mezzo di due fuochi. Consideriamo perciò dapprima il soggetto del Raggio egoico e del corpo causale dal punto di vista dell’uomo, lasciando allo studioso di sviluppare da sé le analogie che riguardano il Logos, con la raccomandazione di tener presente che l’analogia deve essere sempre formulata dando la dovuta importanza al fatto, che tutto quello che l’unità umana può comprendere è la manifestazione della Logos Solare in un corpo fisico.

            In ogni manifestazione vi è, come ben sappiamo la dualità che produce la triplicità. Lo Spirito entra in contatto con la materia, il risultato è la nascita del Figlio o Ego, l’aspetto coscienza. La manifestazione egoica è perciò l’aspetto di mezzo, il luogo dell’unificazione e dopo i necessari cicli evolutivi dell’equilibrio. Occorre notare che l’analogia tra l’uomo e il Logos non è esatta, perché l’uomo deve subire l’intero processo entro la periferia solare, mentre il Logos (entro questa periferia) attraversa lo stadio analogo a quello in cui si trova l’uomo quando il suo involucro astrale si riveste di materia eterica ed egli s’incarna fisicamente, cosa di cui si parlò considerando il soggetto del “fuoco per attrito”. È dunque evidente che considerando la manifestazione dell’Ego ci occupiamo del punto d’importanza centrale nella triplice manifestazione dell’uomo. Ci occupiamo cioè di quella parte della sua natura che riguarda il processo della trasformazione nella stella a sei punte durante lo stadio preliminare (la triplice personalità e la Triade si unirono, si fusero e produssero, nel punto di mezzo, il corpo causale) e della trasformazione successiva, quando il corpo fisico sia eliminato, nella stella a cinque punte, o il perfetto manasaputra.

            Esprimendo il tutto in termini di fuoco, il corpo causale è prodotto dall’incontro della vita positiva con il fuoco elettrico e con il fuoco negativo della materia o fuoco per attrito, questo causa il divampare del fuoco solare. Al momento opportuno, la fiamma centrale consuma il terzo fuoco, o ne assorbe l’essenza, e alla fine fonde con il fuoco dello spirito o scompare dalla manifestazione oggettiva.

            Qui si cerca di trattare il soggetto del corpo causale in due modi diversi – uno lungo le vecchie linee, e l’altro dallo stretto punto di vista dei fenomeni elettrici occulti. 

 

 


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