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CINQUANTESIMA

 

INSEGNAMENTI
PARTE CINQUANTESIMA

 Le Illusioni

L’Illusione del destino. Chi ne è vittima ritiene di aver un compito importante da assolvere e di dover parlare e agire perché tale è il suo destino.  Ciò alimenta l‘orgoglio senza base di realtà. 

L’Illusione dell’aspirazionee. Chi ne è condizionato è pago e preoccupato solo del suo aspirare alla luce e vi si adagia; egli deve invece progredire sul sentiero senza curarsi della soddisfazione che gli deriva dalle sue ambizioni anche spirituali.

L’Illusione dell’autoaffermazione o del proprio principio astrale. In termini semplici è la convinzione che il proprio punto di vista sia perfetto. Anche quando alimenta l’orgoglio e tende a far credere al discepolo di essere un’autorità infallibile.

L’Illusione del dovere. Conduce allo sviluppo abnorme del senso di responsabilità, con attività inutili e insistenza su questioni secondarie.

L’Illusione delle condizioni ambientali. Causa frequente di un senso di frustrazione, di futilità o d’importanza.

L’illusione per cui si ritiene la mente capace di trattare qualsiasi problema. Porta inevitabilmente all’isolamento e alla solitudine.

L’Illusione della devozione.  Che stimola indebitamente il corpo astrale. Chi n’è vittima, vede un’idea e un solo aspetto della verità. Alimenta il fanatismo e l’orgoglio spirituale.

L’Illusione del desiderio. Con azione riflessa sul corpo fisico. Produce lotta e agitazione continue. Impedisce la pace, il lavoro fecondo e deve, prima  poi, essere eliminata.

L’Illusione dell’ambizione personale. 

         Il desiderio di serbare il silenzio sulla vita spirituale si basa abitualmente sull’orgoglio, sul timore della critica, sul terrore di essere derisi, fraintesi e mal giudicati, ma sono moven­ti indegni. Nella nuova era questa teoria della riservatezza non ha valore. Bisogna resistere alla tentazione di perdere tempo in chiacchiere oziose. 

Fasi con cui i gruppi compiranno il Piano

         Stabilire o avviare punti locali di energia nell’umanità attraverso cui certe energie fluiscano in tutti gli uomini, e inaugurare nuove tecniche operative e di comunicazione. Queste parole sintetizzano il tutto. Alcuni gruppi (dieci) hanno lo scopo di facilitare i rapporti e le comunicazioni, e sono: 

·  I trasmettitori telepatici. I rapporti saranno: a.) Da anima ad anima, sui livelli superiori del piano mentale; ciò implica l’allineamento perfetto, cioè che anima—mente—cervello siano completamente unificati. B.) Da mente a mente, sui livelli inferiori del piano mentale, ciò implica la completa integrazione della personalità o sé inferiore, si che mente e cervello siano unificati.

·      Il gruppo degli osservatori. Essi hanno la chiara visione attraverso gli eventi e lo spazio, il tempo e l’intuizione. Si tratta della relazione tra il piano dell’illuminazione e della ragione pura (buddhico) e quello dell’illusione e dell’annebbiamento, che è astrale, usa la luce per dissipare antiche forme - pensiero.

·      Guaritori magnetici, i quali usano le forze vitali del corpo eterico. Si veda il trattato dei sette raggi. Essi devono agire come anime e non come individui.

·         Educatori della nuova era. Insegneranno soprattutto sulla costruzione dell’antahkarana e sull’uso della mente nella meditazione e comunicheranno: conoscenza e saggezza. Hanno anche il compito ti collegare i tre fuochi della mente ossia la mente superiore, l’anima e la mente inferiore — per stabilire un’antahkarana di gruppo fra il regno delle anime e il mondo degli uomini.

·         Organizzatori politici: i membri di questo gruppo avranno molta energia di primo raggio. Devono essere canali di comunicazione fra il dipartimento del manu e l’umanità.

·         Lavoratori nel campo della religione. È il canale per il secondo Raggio dell’amore saggezza, quello del Maestro del mondo il Cristo.

·         Scienziati

·         Psicologi (l’Anima, la Teoria dei Raggi e l’Astrologia esoterica)

·         Finanzieri ed economisti.

·         Creatori 

I discepoli in questi gruppi devono tenere vivo il rapporto con dieci gruppi interiori, che ne formano nondimeno uno solo. Questa energia di gruppo fluirà allora attraverso tutti i grup­pi, proprio nella misura in cui i loro membri come gruppo: 

· Saranno in rapporto con la fonte interiore di potere.

· Non perderanno di vista l’obiettivo del gruppo.

· Coltiveranno la duplice capacità di applicare le leggi dell’a­nima e del gruppo alla vita.       

·         Useranno tutte le forze che affluiscono nel gruppo per il servizio, dovranno perciò imparare a registrarle e impiegarle correttamente. Bisognerà capire quali centri usare quando sarà stabilita l’unità di gruppo, perché la forza potrebbe essere troppo potente per il singolo discepolo.

 L’obiettivo infine diviene:

a.       L’unificazione con i fratelli del gruppo.

b.      L’allineamento con la sua anima e col gruppo interiore che è causa soggettiva del gruppo esteriore.

c.       Espressione della tecnica particolare che il gruppo dovrebbe impiegare. 

   Nel lavoro di gruppo i sentimenti, le reazioni, i desideri e i successi dell’individuo non contano. Le quattro qualità per la scelta dei discepoli sono: sensibilità, impersonalità, doti psichichee e polarizzazio nementale.

            Ora si compie l’esperimento di spostare all’interno il centro focale del gruppo e tuttavia, nello stesso tempo, accrescerne la potenza, non permettendo che uno dei membri ne occupi il centro all’esterno. Tutti devono comportarsi come anime libere. Devono imparare insieme, servire insieme; sorreggersi insieme in modo impersonale. Ricordate però che chiunque asserisca che il lavoro è soltanto interiore, e che egli opera unicamente dai livelli di coscienza mentali e spirituali non ha una giusta concezione del processo. Il lavoro interiore che non si esprime in attività oggettiva e fisica è male ispirato e mal diretto.

            Vi esorto ad amarvi e comprendervi a vicenda in modo più profondo e imparate a meditare con maggior chiarezza e potenza e non egois­tico, ai livelli ove si svolge l’opera creativa. 

 

 

 


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