FIORE DI LOTO PARTE CINQUANTUNESIMA
Il Gioiello rimane occultamente statico e non ruota. È un punto di pace; pulsa ritmicamente come un cuore dell’uomo, e da esso s’irradiano otto correnti di fuoco vivente che si estendono al punto dei quattro petali dell'amore e dei quattro del sacrificio. Questa energia ottuplice è atma – buddhi.
È questa irradiazione finale che produce infine il disgregamento del corpo dell’Ego. I petali della conoscenza non essendo più oggetti dell’attenzione del fuoco centrale, a tempo debito cessano di essere attivi; la conoscenza è costruita dalla saggezza divina, e la forza dei petali dell’amore è parimenti assorbita. Nulla rimane alla fine se non il desiderio di “sacrificio”, e poiché l’impulso vibratorio è di natura affine al Gioiello, esso è sintetizzato nell’unità vivente centrale e rimane soltanto il Gioiello di fuoco. Quando tutti i petali hanno fuso le loro forze altrove, il processo di rivelazione è completo. I fuochi inferiori si spengono; il fuoco centrale è assorbito, e solo rimane il punto radioso di fuoco elettrico. Allora, all’iniziazione finale, si osserva un curioso fenomeno; il Gioiello di fuoco sfolgora come sette gioielli in uno o come settemplice scintilla elettrica, e l’intensità dello splendore così creato è assorbita nella Monade o nell’Uno. A questo processo corrisponde, al compimento finale dell’evoluzione solare, il divampare dei sette soli, prima del grande Pralaya.
Tutti questi modi d’espressione sono raffigurazioni per dare qualche piccola idea della bellezza e della complessità del processo divino che si attua nel microcosmo e macrocosmo. Servono a limitare e circoscrivere la realtà, ma per l’uomo in cui l’occhio divino si sta apprendo, e per chi ha risvegliato la facoltà dell’intuizione superiore, queste figurazioni servono da chiave per interpretazioni superiori. Esse rivelano allo studioso certe idee sulla natura del fuoco.
Per concludere ciò che vi è da dire circa il moto del corpo causale, voglio segnalare che anch’esso – sul suo piano – ha le tre caratteristiche: inerzia, mobilità e ritmo. L’inerzia caratterizza lo stadio che precede la rivoluzione dei vari giri di petali, la quale comincia a essere sentita solo quando i petali diventano attivi.
Si può affermare che il passaggio del pellegrino attraverso l’Aula dell'ignoranza corrisponde al periodo dell’”inerzia egoica”. Durante questo periodo gli atomi permanenti sono i punti di luce più rilevanti del loto; Essi costituiscono i “conduttori d’energia” del petalo. Più tardi, quando il pellegrino sul piano fisico diventa più attivo, e di conseguenza il loto egoico si dischiude con maggior rapidità, sopravviene lo stadio di mobilità, e i cerchi cominciano la loro rivoluzione. Infine, quando l’uomo è sul sentiero e il suo proposito è intensificato, il bocciolo centrale si dischiude, la rivoluzione è unificata e con la radiazione dei fuochi del Gioiello è imposto al loto un ritmo specifico e le sue energie sono stabilizzate.
Uno degli effetti prodotti nell’uomo inferiore, per mezzo dei centri e dall’attività unificata del corpo causale, è il coordinamento delle energie inferiori dell’essere umano. Queste energie si manifestano, come sappiamo, per mezzo:
· Dei tre gruppi di centri dei tre corpi.
· Del corpo eterico stesso.
· Di certi centri del corpo fisico, come la ghiandola pineale, il corpo pituitario e la milza.
Qui non alludiamo al lavoro di quei centri di chi è auto iniziato, perché inerente alla loro natura, ma agli effetti prodotti in essi quando i tre giri di petali funzionano con crescente coerenza e la forza latente del Gioiello fa sentire la sua presenza. Si può dire che questi effetti si manifestano in maniera triplice.
Primo. Essi fanno sì che il gruppo di “ruote” o centri su ciascun piano (o in ciascuno dei veicoli sottili) divenga quadridimensionale e funzioni come “ruote che girano su se stesse”.
Secondo. Essi producono la distribuzione ordinata della forza, formando vari triangoli d’energia entro i corpi. È l’energia accumulata nel Corpo Causale, e che da qui fa sentire la sua presenza, che produce l’esoterica circolazione di forza fra i centri, che infine collega ogni centro in un modo geometrico particolare, assoggettando così ogni parte della natura dell’uomo inferiore.
Terzo. Essi producono la stimolazione di certe ghiandole del corpo che presentemente sono ritenute puramente fisiche, e consentono così all’Angelo solare di controllare il corpo fisico denso e mantenerlo in linea con il suo proposito.
Può essere d’aiuto allo studioso tener presente il fatto che ogni centro può essere considerato un’espressione dell’energia o fuoco solare, manifestandosi come mezzo dell’energia inferiore o del fuoco d’attrito. Quando questi centri funzionano, l’Angelo Solare è in grado d’imporre gradatamente il suo ritmo e la sua vibrazione a ciò che vibra secondo un ritmo interiore; così egli porta gradatamente l’intera forma/sostanza inferiore sotto il suo dominio.
Prima della liberazione finale, ma dopo la maggior parte dei processi di purificazione e di allineamento sono compiuti, i veicoli dell’iniziato rivelano un aspetto meraviglioso dovuto alla corrente d’energia che lo raggiungono dal corpo egoico. Il loto egoico è aperto e il “fuoco” centrale è rivelato.
Ogni petalo e ogni cerchio pulsano di vita e colore ed è in movimento attivo, ruotando con grande rapidità, mentre la corrente d’energia vivente circola in ogni parte del loto. I tre atomi permanenti splendono e con la loro rapida rivoluzione e interazione, formano quello che sembra un risplendente punto di fuoco, così che, è stato talvolta chiamato “il riflesso del gioiello sulla fronte della madre”.
I diciotto centri (quattro sul mentale e sette su ciascuno dei due piani inferiori) sono delle radiose ruote di fuoco; ciascun gruppo è distinto da un colore particolare e ruota con tale rapidità che l’occhio può appena seguirlo. I corpi sono formati con il grado più elevato di sostanza, e quindi ogni atomo è capace di vibrare intensamente e di splendere per la luce del proprio fuoco centrale.
Il corpo eterico è particolarmente da notare perché a questo stadio è il trasmettitore del tipo più puro di prana e merita il nome di “Corpo del Sole”.
È l’involucro che contiene i fuochi del sistema microcosmico; in esso sono concentrati non solo i fuochi pranici, ma anche i sette centri che trasmettono tutte le energie superiori provenienti dall’Ego e da due corpi materiali superiori. Tutto è centralizzato, e il vecchio eterico serve all’uso sul piano fisico in cooperazione con il mezzo denso, finché l’uomo riesca a collegare la coscienza dei due aspetti del corpo denso in modo da assicurare la continuità di coscienza. Quando questo lavoro è compiuto i tre centri di natura strettamente fisici, la ghiandola pineale, il corpo pituitario e la milza – diventano anch’essi radiosi, e tutti i fuochi del corpo sono stimolati in modo che gli atomi che formano l’involucro fisico sembrano irradiare.
Questa è la verità occulta sottostante alla credenza che ogni messaggero della Loggia e ogni salvatore dell’uomo siano naturalmente dei guaritori. Le forze che scorrono nell’uomo, i cui atomi, centri, involucri e corpo causale formano un’unità coerente in attività piena e radiante, hanno una tale forza e purezza da produrre un effetto definito sulla natura di quelli con cui sono in contatto. Essi guariscono, stimolano e accrescono la vibrazione dei loro simili.
Tutto questo deve essere almeno in parte compreso e intuito prima che un uomo sul piano fisico sia pronto a sottomettersi alla disciplina purificatrice e a calcare il Sentiero per mezzo del quale troverà il suo centro e lavorerà da quel punto fermo di potere. Egli dovrà allineare questi vari fattori o centri d’energia, portando così sul piano fisico il potere da usare per guarire le nazioni. Quando la gloria del Dio interiore dell’uomo si mostrerà e quando la sua radiosità risplenderà, allora si dirà di lui, come di quelli che l’hanno preceduto sul sentiero, “sorgerà il sole di giustizia e la guarigione saranno sotto le sue ali”.
|