MEDITAZIONE PARTE CINQUANTADUESIMA
La telepatia
In telepatia si usa la forza della sostanza mentale che è sempre in movimento e con la quale si generano forme pensiero individuali e di gruppo . Nel vero lavoro telepatico una certa corrente di sostanza mentale è messa in moto dalla volontà e da un’idea formulata ed espressa dal trasmittente che la plasma in una forma e la trasmette al ricevente.
Anche il Maestro agisce lanciando un’idea nella mente e nel cervello dei Suoi discepoli, stabilendo così un rapporto con loro e fra loro.
La capacità di ricezione e di risposta all’impressione può essere immediata o protratta nel tempo; ciò dipende dall’intensità o meno dell’allineamento e della sensibilità soggettiva alla vibrazione del Maestro che è un valore permanente da acquisire, specialmente nel periodo del plenilunio. Questa luce deve irradiare all’esterno e non soltanto all’interno, se vogliamo che abbia un’utilità per l’umanità.
In profonda meditazione, quando allineiamo anima, mente e cervello, si entra in contemplazione e si sa di vivere come anima nel suo mondo, si aspetta allora che le idee percepite dall’anima, affiorino nella mente, e il processo creativo della forma pensiero creata all’unisono da tutto il gruppo.
Il processo è ben descritto nella regola numero undici di Magia Bianca, dove spiega come “manipolare” l’idea presentata, formulata ed esternata.
Lo scopo immediato del piano e l’applicazione della Legge dei Giusti Rapporti umani e del Principio della Buona Volontà, ossia la fratellanza o meglio la realizzazione della comunione di tutti gli esseri, con un’ispirata e precisa attività costruttiva, affinché quest’attività sia proficua occorre il distacco, vedendoci come appartenenti a un grande esercito che opera per la Gerarchia. Distacco che non deve essere separativo ma un lavoro coesione di gruppo.
In sostanza, il discepolo deve percepire il piano soggettivo in costante sviluppo e presentarlo con chiarezza in termini appropriati, impressionando certe menti con dei suggerimenti, in modo che gli uomini che sanno pensare mutino le vecchie tendenze mentali e possano illuminare il mondo.
È il risultato del processo iniziatico che rivela al discepolo iniziato, membro dell’ashram, la natura del Piano e la relativa cooperazione con la Gerarchia.
Un vero discepolo può essere impressionato e registrare nella mente astratta non solo il contenuto delle menti dei membri dell’ashram e del Maestro, ma anche l’intento gerarchico, o l’aspetto proposito del piano, e in modo crescente anche le impressioni provenienti da Shamballa, anche se quest’ultima attività interessa principalmente il Maestro.
Il Tibetano ci dice di: "coltivare la sensibilità superiore, di renderci così puri e altruisti, che la mente rimanga indisturbata dagli avvenimenti nei tre mondi, di cercare quel senso spirituale di attenzione che ci metterà in grado di essere impressionati e di interpretare poi correttamente le impressioni ricevute".
Il Piano
La percezione della Volontà divina è in rapporto al grado d’iniziazione dei discepoli, e il loro compito è di esprimere il Piano col servizio orizzontale e verticale.
Il piano al quale siamo interessati non è l’intero Proposito del Logos, ma soltanto quello che concerne l’espressione su questo pianeta, specialmente in questo periodo di crisi e tensione planetaria.
In termini di volontà di bene e di buona volontà il piano consiste per prima cosa nell’eliminare la separatività – siamo una sola umanità, figli di un solo Padre; secondo nell’instaurare la buona volontà e i giusti rapporti umani con quelli che mette in contatto sia in alto sia in basso.
Il Piano, in questa Nuova Era, richiede dei cambiamenti da parte dell’umanità. In particolar modo una nuova religione e un nuovo insegnamento basati sul consenso e sul servizio collettivo, diretto verso il bene comune e basato sull’interdipendenza di tutto il genere umano, compresi tutti gli altri Regni di Natura.
Il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo è la nostra famiglia spirituale, dove tutto ciò che disponiamo, come luce, amore altruistico, intelligenza, volontà/di/bene e buona volontà, appartiene alla comunità, e devono essere messi a disposizione di tutti per realizzare il Piano divino. Il segreto di questo gruppo è l’anima di gruppo, lo spirito di gruppo, la mancanza di separatività e l’assenza di critica, perché opera come organismo e non come organizzazione.
Per il discepolo il distacco è essenziale, anche se continua a usare le cose terrene come strumenti di servizio, per preparare l’umanità all’avvento del quinto Regno spirituale.
Forma pensiero di gruppo
Il discepolo, quando costruisce la forma pensiero di gruppo per il servizio verticale, deve tener presente che:
· L’energia dinamica del proposito è convertita in Piano dalla Gerarchia.
· L’energia magneticaa del desiderio che attiva i costruttori.
· La legge di sintesi che limita la vita della forma pensiero.
· La legge di vibrazione che concorre alla costruzione.
· La precipitazione attiva che produce l’esistenza in manifestazione.
Il risveglio spirituale permette di costatare che la luce della Triade pervade i tre mondi e tutti i Regni, basta saper “ascoltare” e “vederla” agire nell’ambiente, per poterla poi, tramite l’esperienza, impiegare nella propria sfera di attività, per produrre effetti positivi nelle altre persone. Naturalmente dobbiamo occuparci degli aspetti più sottili, dei contenuti e dei significati sempre esistenti.
Si tratta di stabilire cosa ci “impressiona” in un dato momento e in che modo ci condiziona e giungere così a un’interpretazione ispirata.
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