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CINQUANTATRESIMA

 

INVOCAZIONE
PARTE CINQUANTATREESIMA 

            Vorrei farvi notare che i suoni che compongono la parola “Shamballa” predominano lungo la linea della volontà o potere o energia di primo raggio. Delle nove lettere, sei sono sulla linea di forza di primo raggio: 1. 1. 1. 3. 3. 1. – spirito e materia, volontà e intelligenza. Due sono sulla seconda linea di forza: 4 e 2. Il numero 8 inaugura sempre un nuovo ciclo, poiché segue il numero 7, che è quello della perfezione relativa. È il numero della coscienza cristica; come il 7 è il numero dell’uomo, 8 è il numero della Gerarchia e il 9 è il numero dell’iniziazione o di Shamballa. Non dimenticate che, dal punto di vista della Gerarchia la terza iniziazione è considerata come la prima iniziazione maggiore. 

            Queste osservazioni preliminari intendono comunicare molte informazioni esoteriche a quelli che si rendono conto che il numero dà la chiave della forma e dello scopo della vita velata dalla forma.  

            Alla terza iniziazione maggiore del logos planetario (che in realtà è la prima iniziazione solare) il discepolo liberato invoca per la prima volta – da solo e senza aiuto – il più alto centro spirituale del pianeta, Shamballa. Lo fa perché, per la prima volta, registra coscientemente e con comprensione l’aspetto Vita (che ha fatto entrare in azione la sua anima per mezzo della forma) e vibra alla Monade.  

            Questa registrazione gli permette di mettersi in contatto con “il centro splendente, ancora molto distante”, di fondere la sua volontà individuale con la Volontà divina, e di cooperare con l’aspetto proposito della manifestazione. 

            Ha imparato a operare tramite la forma; è divenuto consapevole, come anima, della forma divina nei suoi molteplici aspetti e differenziazioni; ora fa il suo esordio sulla via dello sviluppo superiore, il cui primo passo è il contatto con Shamballa, che implica la fusione della sua volontà personale e della sua volontà spirituale con la Volontà del Logos planetario. Alla terza iniziazione egli sta di fronte all’Iniziatore Unico, Il Signore del Mondo, “vede splendere la Sua stella” e ode il SUONO che, “emana da quel punto centrale di potere dove la sostanza e la vita esteriore si sono incontrati, dove lo spirito emette con forza il grido che attirò la forma, perché essa soddisfacesse la necessità suprema; da dove l’energia sgorga e si fonde con la forza e dove (nel fondersi) la musica ha avuto inizio nella sfera di fusione e di esistenza così creata”. “L’uomo ode solo il suono lontano e non lo riconosce per quello che è”.  “Il discepolo ode il suono e ne vede la forma”.  “Chi sta per la terza volta sulla vetta della montagna, ode una nota limpida e la riconosce come sua, come nostra, come vostra e pur tuttavia come nota che nessuno ha fatto risuonare”. Il Vecchio commentario

 


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