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CINQUANTAQUATTRESIMA

 

INSEGNAMENTI
PARTE CINQUANTAQUATTRESIMA  

Discepolo accettato è chi: 

1. Ha accettato la realtà della Gerarchia con i presupposti di lealtà e cooperazione che ne derivano.

2. Ha accettato la verità che le anime sono una sola e quindi si è consacrato a esprimersi come anima. Il servizio è l’Azione di risvegliare e stimolare le anime con cui egli ha rapporto.

3. Ha accettato la tecnica occulta del servizio. Il servizio all’umanità che decide tutte le attività e subordina la personalità, alle esigenze del momento.  Coltivare l’intuizione è la pronta risposta all’immediato bisogno e non la reazione a una meta lontana.

4. Ha accettato il Piano, quale indicato dai maestri e cerca di comprenderlo e di eseguirlo.

   5. I campi di studio che importano per lui sono: l’umanità, l’iniziazione e il servizio. 

L’iniziazione di gruppo implica: 

1. Possesso e riconoscimento di una visione comune cui il singolo si subordina.

2. Rapporto simultaneo dei membri con l’anima di gruppo  al suo livello. Ciò integra il gruppo sui livelli egoici.

3. Contatto consacrato e comune delle personalità di gruppo sui tre livelli: mentale, astrale ed eterico. Essi dovrebbero mirare allo stretto rapporto su tutti e tre i livelli a volontà e insieme quando il gruppo lo richiede.

  4. Capacità del gruppo di stare saldo e senza barriere tra i suoi membri. Uno dei massimi doveri del discepolo è il distacco dalle teorie puerili sulla vita, sul discepolato e sul Piano.

  5. Tenere la mente aperta, sempre pronta alla verità in attesa e capace (quando la visione spirituale sia abbastanza forte) di capovolgere rapidamente tutti gli ideali preconcetti. 

       Vi consigliamo di ripartire il processo meditativo in questo modo: una meditazione individuale e di gruppo accuratamente stabilito e la metodica vita di riflessione spirituale. Quest’ultima alimenterà la duplice vita — oggettiva e soggettiva —del discepolo, mentre la prima, più formale, focalizza la luce nel cervello e pone le basi del servizio egoico illuminato e vivificato. Tutta la meditazione (nelle due parti) comporta quindi di collegare cuore e testa, cioè la vita mistica e l’occulta, il sentimento e la conoscenza.

Il     segreto della vera meditazione, nei suoi primi stadi è la capacita di visualizzare. I discepoli devono insistere su questo processo, che racchiude i poteri creativi dell’immaginazione, oltre all’energia mentale, quale mezzo per attuare i fini della Gerarchia e il Piano divino. Per le seguenti ragioni: 

1. È l’iniziale dimostrazione della legge occulta secondo cui “l’energia segue il pensiero”. Per i discepoli che si preparano all’iniziazione, quest’aspetto esteriore della visualizzazione, deve essere sostituito da un processo interiore che sarà il primo passo verso la facoltà di dirigere l’energia. L’immaginazione creativa e la deliberata focalizzazione nella testa, in un punto intermedio tra il corpo pituitario e la ghiandola pineale, in quest’area si designano quadri e scene, acquistando facilità a vedere — per esteso e in dettagli — quel che si vuole e per cui si lavora. Quel visualizzare, che potrebbe invece chiamarsi “diretto”, si compie concentrati piuttosto nell’area direttamente circostante la ghiandola pineale, che è allora centro di un campo magnetico, costruito — in primo luogo — dalla visualizzazione. Qui l’energia è raccolta dal discepolo e quindi diretta di proposito all’uno o all’altro dei centri. Questo pensiero focalizzato produce inevitabilmente degli effet­ti nel corpo eterico, in tal modo produce due aspetti dell’immaginazione creativa.

2.    L’aspetto costruttore in tre fasi che corrisponde al proces­so creativo della divinità stessa: 

·         Raccolta di energia qualificata in un cerchio invalicabile.

·         Concentrare questa energia, sotto il potere del proposito, in un punto prossimo alla ghiandola pineale. Essa è allora focalizzata e non più diffusa.

·         Invio dell’energia concentrata, per mezzo di un processo figurativo (non con un atto della volontà, stavolta), in qualsiasi direzione desiderata, ossia a taluni centri, in un certo ordine. 

Gli stadi sono dunque: 

a.    Raccolta dell’energia.

b.    Concentrazione.

c.    Distribuzione e direzione. 

       Il discepolo impara a farlo all’interno, poi a dirigere l’e­nergia (qualificata e particolare, secondo l’occasione), all’ester­no; fra l’altro sarà la tecnica di guarigione del futuro. 

3. Il potere di visualizzare correttamente è un modo di accertare con esattezza il vero o il falso. Visualizzare è letteralmente costruire un ponte tra il piano emotivo e il mentale, e perciò corrisponde, nella personalità alla costruzione dell’antahkarana. Il piano astrale, secondo aspetto della personalità, corrisponde al secondo costruttivo della Trinità

L’immaginazione creativa “raffigura una forma” visualizzandola, e l’energia del pensiero le da vita e direzione. Essa dà corpo (forma—pensiero) a un proposito. Con ciò si edificano un rapporto, una linea di energia fra mente e veicolo astrale e quando l’a­nima utilizza questo processo creativo in modo ordinato e costruttivo l’energia diviene triplice. 

 


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