INSEGNAMENTI PARTE CINQUANTACINQUESIMA
VISUALIZZARE E IMMAGINAZIONE SONO I PRIMI DUE PASSI DELLA COSTRUZIONE DI FORME - PENSIERO.
L’iniziazione potrebbe essere definita come la crisi in cui la coscienza si libra sull’orlo della rivelazione, le esigenze dell’anima e i suggerimenti del Maestro sono come in conflitto con le esigenze del tempo e dello spazio, focalizzate nella personalità o uomo inferiore. In questa situazione sono fortissimi la tensione o il punto focale che si determina nel discepolo “saldo nel punto di mezzo”. Risponderà coscientemente all’attrazione superiore, passando a nuove esperienze spirituali? O ricadrà nelle nebbie del tempo e dello spazio e nella schiavitù della vita delle personalità? Oppure resterà statico? Una deve prevalere.
Il Maestro presiede, non può agire perché ciò spetta al discepolo, persino il corpi dell'uomo fisico e l’astrale, che sono solo degli autori, attendono passivi la decisione del discepolo. Appena lo fa il “dado e tratto”, e procede verso la porta di luce, dove il Maestro lo prende per mano e l’Angelo della Presenza diviene potente e attivo in modo indescrivibile, o ricade temporaneamente nella condizione inferiore, allora annebbiamento e illusione si ristabiliscono in lui, e il Guardiano della Soglia s’inserisce tra lui e la luce che erompe dalla porta aperta, e si riattiva. O si sveglia subitamente e include una realtà maggiore e a comprendere meglio il Piano e la propria parte da realizzare o i “veli della terra” si richiudono sul suo capo: la visione svanisce ed egli torna alla vita di essere umano ordinario, probabilmente per tutta l’incarnazione in cui l’occasione è offerta. Se però passa per quella porta, allora rivelazione e molte conseguenze si producono ed evoca nuovi poteri, nuove capacita e nuovi campi di servizio.
Vorrei anche segnalare con la massima chiarezza, l’assoluta necessità dell’umiltà e della sua pratica costante, non un complesso d’inferiorità, ma quel senso delle giuste proporzioni che conferisce giudizio equilibrato verso se stesso, le proprie responsabilità, il lavoro e la vita; però, alcuni temono l’orgoglio e la vanità e sottovalutano le proprie capacità e quindi sono insinceri verso la realtà e minimizzano il potere dell’anima. La vera umiltà si basa sul vero, sulla visione e sull’urgenza del tempo.
Una vita è un breve istante nel grande ciclo dell’anima.
La mobilitazione dei discepoli comporta di concentrare le energie, il tempo e le risorse del discepolo a pro dell’umanità, richiede di rinnovare la dedizione al servizio e consacrare la vita di pensiero e quell’oblio di sé che esclude umori, sentimenti, desideri, risentimenti, lamentele personali e ogni meschinità nei rapporti con il prossimo. Sul piano fisico significa condizionare tutta l’esistenza attiva esteriore, si che la totalità della vita sia un SERVIZIO solo e concentrato.
Tutti i raggi sono sottoraggi del secondo, quindi studieremo le norme di quest’ultimo. Le apparenti differenze stanno nell’applicazione dei processi secondo il tipo di raggio e nell’attenzione rivolta a centri diversi.
L’effetto esercitato dalla Gerarchia sul discepolo dà i risultati inevitabili a causa di due fattori:
1. L’impressione Gerarchica non è imposta finché egli non sia idoneo a rispondervi per autodisciplina.
2. La responsività del gruppo che si manifesta in due direzioni:
a. A percepire le necessità del genere umano, che conduce conseguentemente a consacrare la vita al servizio.
b. Ricevere l’impressione dell’anima, ciò conduce alla sensibilità spirituale.
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