FIORE DI LOTO PARTE CINQUANTASETTESIMA
I RAGGI. Il Raggio del Sé Superiore.
Il raggio su cui si trova il corpo causale di un essere umano (il raggio egoico), dovrebbe determinare il tipo di meditazione. Ogni raggio richiede un metodo diverso d’approccio, poiché lo scopo d’ogni meditazione è l’unione con il divino. A questo stadio, è l’unione con la Triade spirituale, il cui riflesso inferiore è sul piano mentale.
Questo raggio ego è quello detto del Potere il metodo d’approccio deve essere l’applicazione della Volontà in forma dinamica ai veicoli inferiori; è per lo più ciò che potremo dire un conseguimento ottenuto con una focalizzazione intensa, una terrifica singolarità d’intento che inibisce ogni impedimento e letteralmente forza un canale, influendo così nella Triade.
Se il raggio egoico è quello dell’amore e saggezza, o secondo raggio, il sentiero di minor resistenza è quello che asseconda l’espansione, la graduale inclusione. Non è tanto uno spingersi innanzi, quanto un graduale espandersi da un centro interiore fino a includere l’ambiente, le circostanze, le anime associate e i gruppi affiliati di allievi di qualche Maestro, finché tutti sono inclusi nella coscienza. Quando tocca il conseguimento, quest’espansione produce lo schiantarsi finale del corpo causale, ossia alla quarta iniziazione.
Nel primo caso, conseguimento secondo il raggio del Potere, lo spiegarsi avanti e lo sforzo verso l’alto conduce a un risultato analogo; il canale aperto immette un flusso discendente di forza o di fuoco dello Spirito, e il corpo causale con il tempo è ugualmente distrutto.
Se il raggio egoico è il terzo, o dell’attività e adattabilità, il metodo differisce alquanto. Non è tanto lo spingersi avanti, non tanto lo spandersi graduale quanto l’adattamento sistematico d’ogni conoscenza e d’ogni mezzo per il fine cui si tende. È, infatti, il processo dell’utilizzazione dei molti per l’uso dell’uno; è un po’ come lo accumulare il materiale e la qualità necessaria per aiutare il mondo, è l’ammassare informazioni per mezzo dell’amore e della discriminazione, che alla fine causa lo schianto del corpo causale.
In questi tre “Raggi d’Aspetto” o di divina espressione, se così si può dire, la distruzione è compiuta nel primo caso dall’ampliarsi del canale, dovuto al potere propulsivo della volontà; nel secondo, dall’espansione dell’uovo aurico, per l’inclusività del raggio sintetico dell’amore e saggezza; e nel terzo caso dal fratturarsi della periferia del corpo causa, dovuto alla facoltà d’accumulare e assorbire sistematicamente, proprio del raggio dell’adattabilità. Continua.
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