INSEGNAMENTI PARTE SESSANTESIMA
La meditazione occulta rende possibile il nostro progresso e può darci nuovi domini e nuove conquiste. Essa pone in evidenza il mondo della Realtà e ci dà un’indicazione in direzione del sentiero segreto.
Quando iniziamo a meditare, ci lanciamo in una grande avventura in cui non siamo soli come potrebbe sembrare. Sul Sentiero silenzioso abbiamo innumerevoli amici e apparteniamo a un’onorata schiera poiché questa via è stata calcata dai Grandi che hanno vissuto sulla Terra.
Ogni volta che ci concentriamo per la meditazione del mattino, impariamo a poco a poco a costruire e a vitalizzare forme-pensiero. I primi passi di quest’attività sono il processo di visualizzazione e l’uso dell’immaginazione, basata sul principio che l’energia segue il pensiero. Nella meditazione noi adoperiamo l’attività intelligente che si manifesta nell’ambito della mente universale, perciò la pratica della meditazione occulta ha un posto e un valore di cui non ci rendiamo esattamente conto.
Durante la meditazione noi portiamo istinto, intelletto e intuizione a un allineamento creativo, alla formazione del collegamento fra la mente concreta e l'astratta, naturalmente dopo che con lunghi esercizi siamo riusciti a controllare i centri della testa: il centro coronale per la focalizzazione della richiesta e della ricezione spirituale e il centro intercigliare quale organo della distribuzione delle energie.
Alla visualizzazione si arriva quando, avendo acquisito il dominio sui veicoli della personalità, si diventa capaci, con lungo esercizio paziente, a portare da prima la concentrazione mentale in un’area intermedia fra il corpo pituitario e la ghiandola pineale. Quando in quest’area si cominciano a mostrare i primi abbozzi di visione e poi nell’insieme anche i particolari, vuol dire che il punto di concentrazione si va spostando verso la pineale che perciò diventa un campo magnetico. Il pensiero così concentrato produce entro il corpo eterico, gli effetti seguenti:
- Raccolta di energie.
- Focalizzazione di queste energie in un punto con una determinata intenzione.
- Distribuzione di queste energie focalizzate, servendosi d‘immagini che sono dirette verso un punto determinato.
In senso letterale la visualizzazione è la costruzione di un collegamento tra il piano emotivo e il livello mentale. L’immaginazione creativa costruisce una forma grazie alla capacità di saper visualizzare e a questa forma il pensiero (energia della mente) crea vita e direzione. Ciò può essere fatto, col tempo, in maniera sistematica e costruttiva.
L’effetto della meditazione è di cambiare le condizioni, d'invocare il potere spirituale, lavorando con la concentrazione sia nel mondo degli uomini sia nel Regno di Dio, divenire cioè come lenti biconvesse che concentrano e irradiano energia. Così noi visualizziamo il cammino verticale della luce che si estendono in basso verso tutti i regni di natura e l’irradiazione orizzontale di queste energie con lo scopo principale di illuminare le menti degli uomini verso una nuova comprensione della vita in uno spirito di buona volontà, in modo che all’odio possa sostituirsi l’amore, sulla guerra prevalga la pace e che predomini sempre l’armonia. Essa è l’essenza universale senza limiti, è amore in azione, e noi possiamo costruirla e realizzarla mediante la stimolazione dell’Anima nella forma attraverso la meditazione. La meditazione:
- È responsabile della trasformazione del desiderio in una volontà spirituale e produce pertanto l’allineamento individuale di gruppo e planetario.
- Espelle dall’individuo e dal gruppo ciò che impedisce il raggiungimento della mèta spirituale immediata.
- È lo strumento più elevato e la consumazione perfetta del terzo aspetto divino (vedasi schema n°17).
- È il suggeritore divino essenziale, l’agente creatore predominante e il fattore che fonde e unifica tutti gli aspetti nella grande Gerarchia dell’Esistenza.
- Porta in allineamento creativo l’istinto, l’intelletto, l’intuizione e l’identificazione cosciente e collega la mente inferiore, la mente di gruppo, la mente gerarchica e la mente universale in un’unità indissolubile; conduce a un cosciente allineamento dei centri del discepolo e anche dei centri planetari.
- L’agente che crea o costruisce l’antahkarana, controlla tramite l’anima o la Triade spirituale, il centro della testa, punto di focalizzazione, di appello e di ricettività spirituale.
- Controlla anche il centro ajna che nel discepolo è l’agente principale per la distribuzione dell’energia spirituale.
- Conduce alla fusione di gruppo e quando i suoi membri hanno invocato ed evocato una risposta, porta alla sua ricettività e quindi al servizio spirituale di gruppo.
- Mette in movimento la risposta gerarchica all’appello invocativo che s’innalza dai tre mondi e attraverso la quale si avvicina al Centro superiore, Shamballa.
- È ciò che rivela all’aspirante e alla Gerarchia il Cuore del Sole e collega gli Esseri più elevati del nostro pianeta col Sole Centrale Spirituale.
La meditazione si divide in sette gradi, quattro dei quali possono essere considerati come individuali e gli altri tre come rappresentativa della loro natura di gruppo. Il fine di ogni meditazione riguarda:
- L’atteggiamento della personalità verso l’anima (dominio di sé).
- L’atteggiamento dell’uomo integrato verso l’umanità (servizio).
- L’atteggiamento del discepolo verso la Gerarchia (sensibilità intuitiva).
Per senso esoterico s’intende secondo me quel “feeling” che collega ogni manifestazione concreta con il mondo soggettivo; quella strana e bellissima sensazione d’essere strumenti o mezzi con i quali l’anima, la divinità, il Maestro si esprime. Questo avviene, in parte, in rapporto al nostro grado di purezza, saggezza e amore verso il tutto.
Il segreto del successo risiede nella capacità della mente di orientarsi a volontà nella direzione voluta. Questo potere mentale può lenire, guarire, incoraggiare e portare luce e pace a tutti coloro con i quali si entra in contatto. Esso può anche captare le idee, trasmutarle in ideali e renderli concreti in atti oggettivi, ma soprattutto può penetrare nel mondo delle anime e riconoscere i suoi compagni di lavoro e collaborare con loro.
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