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SESSANTUNO

                             

 

 

 

 

INVOCAZIONE

PARTE SESSANTESIMA

 

            Nell'invocazione la tecnica di primo raggio deve determinare i risultati e i processi seguenti:

 

1.    La volontà divina, di cui l'aspetto mente è il riflesso, e il cervello (o apparenza fenomenica) è l'ombra, deve essere evocata. Il che attiva sul piano fisico ciò che nei testi teosofici è chiamata a

    Atma, ossia la prima differenziazione qualificata della Vita monadica. La qualità è spesso detta volontà spirituale.

2.    L'evocazione della Volontà produce illuminazione della mente, un'illuminazione diversa da quella ottenuta con la meditazione ordinaria, di cui molto è scritto nei libri mistici. Quest'ultima evoca essenzialmente l'intuizione, che illumina la mente con la conoscenza diretta . Quella cui mi riferisco è, simbolicamente parlando, connessa allo stato di coscienza del Creatore, quando emanò il “Fiat” originatore dei fenomeni “Che la luce sia”.

3.    Questa illuminazione, proveniente dall'aspetto più alto che l'uomo può concepire, segue una linea diretta di accostamento, o fluisce attraverso un canale diretto:

         Dal livello di Atma, ossia dal centro di volontà spirituale che è dinamico ed effettivo, ma raramente chiamato all'azione, ai petali della volontà del loto egoico. Questi petali sono il riflesso, nell'anima, di quel particolare aspetto d'energia.

         Da questa corona di petali al corpo mentale.

         Da questo al cervello.

         Dal cervello, a tempo debito e stabilito, al centro alla base della spina dorsale, risvegliando in tal modo il fuoco di kundalini.

 

            Agli studiosi interesserà sapere che quando il discepolo di primo raggio applica la tecnica di fusione di primo raggio, finisce per produrre caratteristiche di secondo, di cui l'illuminazione, che genera amore comprensivo e cooperazione cordiale, è la nota predominante.

            Il discepolo di secondo raggio, se applica correttamente la tecnica, ottiene, cosa singolare, effetti di terzo, la cui caratteristica preminente è l'uso dell'immaginazione creativa.

            Il discepolo di terzo raggio, mediante lo sviluppo del “potere d'ispirare”, alle sue qualità innate aggiunge delle facoltà che sono particolari del primo; ma tutti, indistintamente, sono subordinati alle natura del secondo raggio dell'espressione divina di questo sistema solare. La tecnica di fusione, applicata al discepolo di secondo raggio, determina i risultati seguenti:

 

1.    Risposta senziente sempre maggiore al mondo dell'anima e all'ambiente in cui si trova.

2.    Ciò è in gran parte compiuto coltivando l'immaginazione creativa. Essa è uno dei grandi contributi costruttivi divini. È ottenuta evocando l'amore che, come già detto, fa affluire il potere dell'anima in tutta la sua pienezza. Nel mondo dell'apparenza fenomenica, l'anima è l'agente creatore , il massimo elemento creatore , il massimo elemento costruttivo, edificatore di forme e, con la Tecnica di Fusione, la capacità d'immaginare o usare il potere figurativo del pensiero (congiunto alla facoltà di visualizzare, desiderare e sognare in esistenza) si sviluppa in modo definito e scientifico.

3.    Questa tensione creativa o punto focale concentrato d'immaginazione, subordina completamente il corpo astrale all'anima. Nella Bhagavad Gita vi si allude quando, sul campo di battaglia di Kurukshettra, Arjuna scorge improvvisamente la forma di Dio nella quale tutte le forme costituiscono l'Unica Forma. Allora la battaglia cessa. L'anima ha il dominio completo; il senso di separazione non può più esistere.

4.    Il canale d'afflusso di questa energia sintetizzante e creativa è la seguente:

         Dalla Monade ai petali dell'amore del loto egoico.

         Da questi al veicolo astrale, infondendo energia a tutta la materia astrale presente nell'uomo oggettivo. “Lo spirito di Dio muove sulla superficie delle acque”.

         Da qui al centro del plesso solare.

         Da questo al centro del cuore . Appare così la dualità necessaria, connessa con il corpo astrale. Ciò corrisponde pure alla discesa del fuoco della volontà alla base della spina dorsale, e la susseguente sua risalita lungo la colonna vertebrale.

            Il discepolo di terzo raggio che applica la Tecnica di fusione, scopre che:

 

1.    Evoca a piena attività la facoltà creativa divina. A questo punto sarà evidente quanto sia importante il movente, poiché determina la linea di attività dell'uomo e la differenzia in quella che è chiamata (dagli esoteristi) magia bianca e nera. È interessante notare che molto raramente l'uomo sceglie quest'ultima. Non vi sembra un segno che l'opera della Grande Loggia Bianca proceda con trionfale successo?

2.    Il “FIAT” che iniziò quest'attività creatrice, per quanto riguarda l'uomo, è stato inadeguatamente tradotto con le parole: “Che la terra dia frutti abbondanti”, inaugurando in tal modo l'era creativa. Questa facoltà creatrice, durante gli ultimi millenni è stata costantemente volta a creare gli effetti di cui le idee sono la causa. Producendo entro la sfera creativa della mente umana:

         Ciò che è utile e che tanto contribuisce alla civiltà attuale.

         Ciò che è bello, sviluppando così gradualmente la coscienza estetica, il senso del colore e l'uso di forme simboliche per esprimere qualità e significato.

3.    Il risultato derivante dall'uso di questa tecnica è un aumento di vitalità e un afflusso dinamico di vita spirituale nell'esperienza fisica. Il discepolo è “ispirato” dal fuoco dell'amore e ciò evoca il “servizio di creazione” per esprimerlo.

4.    Il potere che lo ispira e lo rende dinamico e creativo nel suo ambiente, proviene esso pure dall'aspetto volontà della Monade, che attiva la mente superiore su quel livello, dove le idee creative di Dio emergono nella forma per essere riconosciute dalla coscienza umana.

5.    Il canale di accostamento o di afflusso è il seguente:

         Dall'aspetto volontà della vita monadica al livello di coscienza e di energia che chiamiamo mente superiore.

         Da questa ai petali della conoscenza del loto egoico.

         Da questi vortici di forza alla mente inferiore o concreta (con cui l'uomo di media intelligenza generalmente opera) al centro della gola , e da lì immediatamente al centro sacrale (il centro della creazione fisica o riproduzione). Da qui torna al centro della gola, dove l'impulso creativo fisico si trasmuta in una forma di creazione artistica o letteraria, e in seguito nella capacità di formare gruppi o organizzazioni destinate a esprime idee e concetti emanati dalla Mente di Dio, e che richiedono immediata precipitazione sulla terra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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