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SESSANTACINQUE

 

 

 

 

 

 

FIORE DI LOTO

PARTE SESSANTACINQUESIMA

 

I petali della conoscenza

·         Una corrente d’energia emana dalla triade inferiore di atomi permanenti, specialmente da quello fisico, attraverso dei tre petali detti della conoscenza. La forza generata nel Sé superiore circola in triplice corrente nel non sé, circola in triplice corrente (il riflesso del sé inferiore del triplice sentiero verso il Divino) intorno al triangolo atomico alla base del loto egoico. Quando abbia forza e purezza sufficienti, influenza il giro esterno di petali. Questo comincia a farsi sentire durante il terzo periodo dell’evoluzione dell’uomo, Quando egli è un’unità o un atomo d’intelligenza media. Questa energia, quando si fonde con la vita, inerente a quelle atomiche che formano i petali, produce infine l’intima fusione d’anima e corpo che fa dell’uomo un’anima vivente.

·         Un’altra corrente d’energia emana col tempo dal secondo giro di petali, quando sia in attività questo secondo giro, che è particolarmente istintivo nella vita e nella qualità del manasaputra in manifestazione. Il secondo giro di petali del loto egoico è quella che ci dà la chiave della natura dell’Angelo solare, così come il giro esterno è la chiave – per la vista interiore dell’Adepto – del punto d’evoluzione della personalità. Osservando il corpo egoico il veggente può determinare la natura:

          

a. Del sé personale, dalla condizione del triangolo atomico e del giro esterno dei petali.

b. Del Sé superiore, dal colore della disposizione dei petali del giro centrale. Questo dà la “famiglia” dell’Angelo solare mediante la disposizione delle vite atomiche che formano i petali e con la circolazione in essi della corrente di forza.

c. Della Monade, dal giro interno dei petali; il suo stadio inferiore di consapevolezza è rivelato in modo analogo, il numero del Raggio interessato si riconosce dalla qualità della “luce” del Gioiello celato. In tutti questi petali sono interessati dei gruppi di vite, solari o altre, e le correnti d’energia che ne provengono si concentrano nei petali. Questo è evidente per chi ne ha la chiave. È curioso che le correnti di forza che formano i petali e fluiscono continuamente, producono apparentemente dei “simboli chiave” entro la periferia dell’Ego, rivelandosi in tal modo mediante la loro attività.

 

·   Un terzo tipo d’energia è quello che – al termine dell’evoluzione – si fa sentire il cerchio interno di petali e che è l’afflusso della forza monadica o atmica.

      Infine quando i petali siano spiegati, sono perciò i trasmettitori di vita o energia di tre fonti:

·         Il sé inferiore     Pitri lunari                Petali della conoscenza.

·         L’Ego                  L’Angelo solare      Petali dell’amore.

·         La Monade        Il Padre nei cieli      Petali del sacrificio.

 

         Allora diventa possibile a una forma ancora più alta d’energia di farsi sentire, quella del centro del Corpo logoico planetario , che usa il “Gioiello nel Loto” come suo punto focale. In questo riassunto abbiamo trattato dei tipi principali d’energia che si manifestano nel corpo egoico o causale. Si devono parimenti considerare certe altre influenze in rapporto con il giro più esterno di petali. Vi è l’energia che raggiunge direttamente i petali della conoscenza dell’atomo permanente manasico. Gli atomi permanenti della Triade spirituale, così come i corpi costruiti intorno ad essi, apportano certi gruppi di vite deviche che finora non sono ancora state molto considerate.

            Non sono i Pitri lunari nel senso in cui questo termine è inteso comunemente, ma sono direttamente connessi a ciò che è detto la “luna cosmica”, a quel morente sistema solare che sta al nostro sistema nel medesimo rapporto della luna con la catena terrestre. Questa “luna cosmica” trasmette la sua energia al sottopiano atomico manasico, tramite il pianeta Saturno. È un’energia triplice, e c’è una connessione esoterica fra questa energia e gli anelli di Saturno.

            Il Vecchio Commentario esprime così la verità su un gruppo interessante di Figli del Manas: “Questi figli della mente stettero attaccati alle vecchie forme morenti e rifiutarono di lasciare la loro Madre”. “Preferirono passare in dissoluzione con lei, ma un figlio più giovane (Saturno) cercò di riscattare i fratelli, e a questo scopo costruì un triplice ponte tra il vecchio e il nuovo”. “Questo ponte perdura e forma un sentiero lungo il quale è possibile evadere”.

            “Alcuni evasero e vennero in aiuto dei Figli della mente in incarnazione che avevano lasciato la madre per il Padre”. “L’abisso maggiore fu colmato, quegli minori rimasero e devono essere colmati dagli esseri viventi, i  Figli della mente”. Quest’ultima fase si riferisce alla costruzione dell’antahkarana.

            L’energia trasmessa dall’atomo permanente manasico di ogni jiva che s’incarna, la sua unione col suo riflesso, l’energia dell’unità mentale (vedi schema n°1) e la triplice corrente di forza così creata sul piano mentale, ha il suo riflesso planetario nella relazione di Saturno con un altro schema planetario, e negli anelli che sono energia e simboli di una verità interiore.

·   L’energia si riversa sui petali della conoscenza anche dal gruppo egoico e dall’aggregato di petali della conoscenza degli altri loti nel gruppo affiliato con ogni Angelo solare.

·   L’energia è trasmessa ai petali anche tramite i gruppi e l’emanazione degli schemi planetari e delle correnti di forza che formano i petali esterni di quel grande centro che è il nostro sistema solare, e che si dice sia visto dai piani superiori come un loto di dodici petali. Queste correnti non emanano dai sette pianeti sacri, ma da altri corpi planetari entro l’anello invalicabile solare. Le correnti di forza provenienti dai pianeti sacri agiscono sul giro centrale di petali. C’è in questa indicazione, per lo studioso saggio, la chiave della natura dell’aspetto inferiore dell’Angelo solare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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