FIORE DI LOTO
PARTE SESSANTANOVESIMA
…Questi vari allineamenti (quando funzionano giustamente) hanno per effetto la trasmissione dell’energia dell’atomo permanente manasico nel primo caso e l’atomo permanente buddhico nel secondo. È quindi evidente quanto sia importante che lo studioso prenda in giusta considerazione il processo di produrre, un allineamento uniforme e la valutazione cosciente dei processi vibratori di questi due gruppi. Quando si ottiene ciò, si ha l’effetto sul piano fisico, la manifestazione dei poteri dell’anima e la capacità di guarire; l’uomo diventa un punto focale dell’energia egoica e un servitore della sua razza.
Il mago nero ottiene risultati analoghi per mezzo del primo gruppo (della conoscenza) salvo che non può allineare i petali della conoscenza e dei due gruppi interni, perché nel suo caso l’aspetto amore/saggezza è atrofizzato.
Egli però fa passare l’energia dell’atomo permanente manasico, perché la forza di Mahat (di cui manas è un’espressione) è intimamente connessa a ciò che erroneamente chiamano “male”, Mahat e il male cosmico hanno una stretta connessione.
Le grandi Esistenze, che sono il principio di Mahat nel suo senso cosmico, sono connesse con le esistenze minori che esprimono il male sistemico. Esse sono la totalità dello strumento separativo, e dove c’è separazione in qualsiasi forma, lì c’è ignoranza e perciò il male. La separazione impedisce la comprensione, ossia la conoscenza di ciò che si trova fuori della coscienza separata, perché implica l’identificazione con ciò che si esprime per mezzo di una forma; perciò i fratelli dell’ombra possono raggiungere dei livelli elevati lungo uno degli aspetti della coscienza, e toccare certe altezze specifiche di male “spirituale”, andando molto in là lungo la linea di Mahat e della conoscenza, il principio della Mente Universale.
Possono anche raggiungere, negli altri stadi, delle espansioni di coscienza e di potenza che li portano molto di là dei confini del nostro sistema solare, e conferiscono loro attributi e capacità che costituiscono una minaccia per lo sviluppo del secondo aspetto dell’amore saggezza.
Il primo gruppo di allineamento, quando non sia bilanciato dal secondo gruppo, è la linea del mago nero, che alla fine lo porterà fuori dalla corrente d’energia quintuplice che chiamiamo, manasica.
Quando su quel Sentiero vi sono due direzioni possibili per lui: una lo terrà in contatto con l’aspetto naturale della sostanza concernente l’incarnazione cosmica del nostro Logos solare, l’altra lo trascinerà a quel centro dell’universo, che è la fonte di emanazione del principio Mahatico. È il punto focale dove è generato quel tipo d’energia che renderà possibile la manifestazione fisica densa degli Dei e degli uomini. Facendo quest’affermazione, è necessario tener presente che l’involucro fisico denso non è mai considerato un principio. È sempre ritenuto occultamente il male.
Il soggetto può essere esposto più semplicemente dicendo che l’adepto nero s’interessa certamente di ciò che è detto “il residuo di quello che fu in precedenza”. Egli rispose alla vibrazione del Sistema solare da un grande ciclo precedente, in cui lo scopo da conseguire era la conoscenza o il principio manasico. Non risponde all’impulso di questo Sistema solare, ma quest’assenza di risposta è celata nel karma della manifestazione precedente.
Come sappiamo, i Figli della Mente o gli Jiva che s’incarnano sono i nirvani che tornano da una precedente incarnazione logoica. Hanno conseguito la mente e hanno bisogno dell’amore. Pochi, per un ciclo misterioso di eventi incomprensibili per l’uomo in questo Sistema solare, rifiutarono in quella grande esistenza devica che è l’impulso del fisico denso, e non possono liberarsene.
La loro destinazione come la sua è celata nei piani di COLUI DEL QUALE NULLA SI PUÒ DIRE, e in questo Sistema solare per loro non c’è speranza: Fortunatamente è poco probabile che si facciano conoscere dall’uomo medio; sono gli Adepti della Buona Legge che gli incontrano più sovente.
L’allineamento del terzo gruppo, che infine trascendono gli altri due e producono l’illuminazione e la liberazione finale dell’uomo.
Gruppo III.
1. I petali del sacrificio.
2. I petali del sacrificio dei due gruppi esterni
3. I tre centri maggiori in ciascuno dei tre piani dei tre mondi, che producono così l’assorbimento dei quattro centri inferiori di ogni piano.
4. Il centro della testa o Loto dai mille petali.
5. La ghiando lapineale che produce la vivificazione e l’irradiazione di tutta la natura inferiore.
Continua..
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