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SESSANTASETTE

 

 

 

 

 

 

INSEGNAMENTI

PARTE SETTANTESIMA

 

…Quando concentrazione, meditazione e contemplazione formano un solo atto sequenziale, si ha il samyama. É la sintesi delle tre fasi della meditazione, attuabile solo quando sì è padroni dei tre stadi del controllo mentale che danno i seguenti risultati:

I.     Libertà dai tre mondi della mente, delle emozioni e dell’esistenza fisica che non attirano più l’attenzione e l’interesse.

2.    Fissità volontaria dell’attenzione e mente stabile per tempo indefinito, mentre si opera intensamente nel mondo mentale, se lo si vuole.

3.    Accentramento nella coscienza dell’anima o uomo spirituale, riconosciuta come distinta dalla mente, dalle emozioni, dai desideri, dai sentimenti e dalla forma, che costituiscono l’uomo inferiore.

4.    Quest’ultimo (il complesso degli stati mentali, delle emozioni e degli atomi fisici) è inteso semplicemente come strumento per comunicare a volontà con i tre mondi inferiori.

5.    Facoltà di contemplare o capacità di identificarsi con l’anima, nel cui reame si guarda così come l’uomo inferiore vede nel mondo fisico.

6.    Si può trasmettere al cervello, per mezzo della mente dominata, ciò che si vede e impartire la conoscenza del  e del suo regno all’uomo fisico.

 

L’anima è luce e la luce è il grande agente di rivelazione. Con la pratica costante della meditazione si può irradiare a volontà e in ogni direzione la luce che emana dal suo essere e illuminare ogni soggetto.

Questo potere è così descritto:

I. Percezione illuminata. La luce dell’anima irradia e l’uomo fisico percepisce nella coscienza cerebrale ciò che prima gli era oscuro e nascosto. Tecnicamente e in modo conciso il processo segue queste fasi:

a.    Meditazione.

b.    Polarizzazione nell’anima o nella coscienza egoica.

c.    Contemplazione, cioè volgere la luce dell’anima su ciò che deve essere conosciuto o esaminato.

d.    Susseguente fluire della conoscenza acquisita con un’onda d’illuminazione al cervello, lungo il sutratma o filo d’argento o legame magnetico. Esso attraversa la mente e la illumina. I pensieri generati dall’automatica risposta della sostanza mentale alla conoscenza trasmessa, s’imprimono nel cervello e l’uomo realizza nella coscienza fisica ciò che l’anima conosce e ne viene illuminato.

 

A misura che ciò avviene con più frequenza e costanza, si produce un cambiamento nell’uomo fisico. Egli si sincronizza meglio con l’ani­ma. Nella trasmissione il tempo diviene un fattore sempre più trascurabile e l’illuminazione del campo di conoscenza e del cervello, median­te la luce dell’anima, sono simultanei. La luce nella testa aumenta in misura corrispondente, e il terzo occhio si apre e vede. Nel piano emotivo e mentale si sviluppa un occhio corrispondente e così l’Ego illumina i tre mondi e il proprio reame.

2. Lucidità di coscienza. L’uomo acquista una visione chiara e lucida. È conscio di un potere crescente in sé che gli consente di spiegare e risolvere tutti i problemi, non solo, ma anche di parlare chiaro e diviene una forza istruttiva. Tutta la conoscenza, coscien­temente acquisita con l’auto—illuminazione, deve essere condivisa con altri e impartita chiaramente. È il corollario dell’illuminazione.

3.    Vista penetrante. È un altro e importante aspetto della questione. È la capacità di vedere dentro la forma, di pervenire alla realtà soggettiva che ha forgiato l’involucro qual è. È qualcosa di più che intelligenza, simpatia e comprensione, che ne sono soltanto gli effetti. È la capacità di penetrare in tutte le forme e toccare ciò che velano, che è la stessa realtà che vive in noi.

4.    Illuminazione dell’intelletto. Quando l’intelletto è illuminato trasmette al cervello e vi imprime le cose nascoste che sanno solo i Figli di Dio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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