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SETTANTUNO

 

 

 

 

 

 

MEDITAZIONE

PARTE SETTANTUNESIMA

 

CONSIGLI

 

·Perdi di vista te stesso nell’amore del prossimo, anziché soddisfare la personalità con la cura degli affari altrui.

·Hai il dono di saper amare e comprendere. Usalo come anima, non come personalità.

·         Poni al primo posto ciò che è importante e non prestare atten­zione ai dettagli delle circostanze e delle vicende altrui. Essi assorbono l’attenzione e soddisfano la personalità che vi espli­ca la sua indubbia efficienza. Ritirati e lascia che la vita agisca in te e in loro.

·         Stabilisci un rapporto costruttivo fra anima e personalità e vivrai accentrato nel cuore anziché nel plesso solare.

·         Impara quella riservatezza occulta che da potenza interiore e silenzio esteriore. Parla meno e ama di più.

·         Il discepolo è sempre equilibrato nello sforzo e non ricorre a estremi di nessun genere.

·         Dimenticando le cose passate, affrettati avanti.

·         Hai occupato a lungo il centro della scena nel tuo pensiero. Non sei geloso nel senso ordinario della parola, perché il tuo orgoglio si rifiuta di permettere la forma comune della gelosia. Sei sempre conscio di essere al centro della tua cer­chia di contatti umani e provi risentimento, spesso senza saperlo, quando ciò non avviene. Questo è fattore d’umiliazione. Tale atteggiamento è facile da assumere e da mantenere: è la linea di minor resistenza per la personalità. La parola che ti do oggi è decentramento. Devi lottare per cambiare la tua idea di te stesso come insegnante, amico, marito, lavoratore; devi coltivare quella comprensione del cuore che ti renderà più consapevole degli altri e di te stesso.

·         Sottometti la personalità all’impulso dell’anima e mitiga il fanatis­mo per le idee, per manifestare il tuo potere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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