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SETTANTADUE

 

 

 

 

 

 

INVOCAZIONE

PARTE SETTANTADUESIMA

 

L’antahkarana deve essere costruito dall’aspirante focalizzato sul piano mentale, perché è la sostanza mentale (di tre tipi) che deve essere usata, e nel processo sono implicati tutti e tre gli aspetti della mente: l’atomo permanente manasico, il Figlio della Mente o Ego e l’unità mentale. Sarà utile che gli studiosi comprendano che il processo di costruzione dell’antahkarana è uno dei mezzi per cui il triplice uomo diventa una dualità.

Quando il compito è portato a termine e l’antahkarana è definitivamente costruito, producendo così un allineamento perfetto fra la Monade e la sua espressione sul piano fisico, il corpo dell’anima (corpo causale) viene distrutto completamente e definitivamente dal fuoco della Monade, che si riversa lungo l’antahkarana.

Vi è allora completa reciprocità fra la Monade e l’anima sul piano fisico pienamente cosciente. “L’intermediario divino” non è più necessario. “Il Figlio di Dio che è il Figlio della Mente” muore; “il velo del tempio è lacerato in due da cima a fondo”; la quarta iniziazione è conseguita e giunge la rivelazione del Padre. Questo è il risultato finale e di ampia portata della costruzione del ponte, che consiste in realtà nello stabilire una linea di luce fra la Monade e la personalità quale piena espressione dell’anima, fra spirito e materia, fra Padre e Madre.

È la dimostrazione che “lo spirito è salito sulle spalle della materia”, a quel luogo elevato da cui originariamente provenne, arricchito dell’esperienza e della piena conoscenza acquisita, e di tutto ciò che la vita nella forma materiale poteva dare e che l’esperienza cosciente poteva conferire. Il Figlio ha compiuto la Sua opera. Il compito del Salvatore o Mediatore è stato portato a termine. L’unità di tutte le cose è sperimentata come una realtà esistente nella coscienza, e lo spirito umano può dire con intenzione e comprensione: “Io e il Padre mio siamo uno”.

Quanto sopra è una breve affermazione il cui significato è probabilmente senza senso se non senso teorico, ma riassume il compito e il lavoro che attendono il discepolo che sta costruendo l’antahkarana. Vi è una stretta connessione fra la quarta iniziazione, il quaternario nella sua condizione evoluta (corpo vitale, veicolo emozionale, mente e anima) e questo quarto stadio tecnico di costruzione cosciente del “ponte arcobaleno”. Si ha quindi:

1. Il Quaternario, il fattore creativo sulla Terra.

2. La quarta iniziazione, la rinuncia o Crocifissione.

3. Il quarto stadio tecnico di costruzione dell’antahkarana:

a. Il sutratma, il filo della vita.

b. Il filo della coscienza.

c. Il filo creativo che è triplice nell'antahkarana.

d. L’antahkarana tecnico, che fa da ponte fra la triplice personalità e la Triade Spirituale.

4. I quattro stadi del Sentiero del Ritorno:

a. Lo stadio dell’evoluzione stessa.

b. Lo stadio del Sentiero della Prova.

c. Lo stadio del Sentiero del Discepolato.

d. Lo stadio del Sentiero dell'Iniziazione.

 

Tuttavia, è sempre la medesima entità che partecipa a tutti i diversi aspetti, passi e stadi, e ne è responsabile, che sperimenta, fa esperienza e si esprime coscientemente in ognuno di questi stadi o modi di vita, fino alla quarta iniziazione. A questo punto la coscienza stessa cede il posto alla Vita, pur rimanendo se stessa. All’affermazione precedente si può aggiungere il fatto che è il quarto regno di natura che passa attraverso il processo indicato qui sopra ed è condizionato dai quattro aspetti dell’unico sutratma (e i tre fili creativi). Una volta che ciò sia compreso, la bellezza del simbolismo e i rapporti numerologici emergono in modo significativo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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