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SETTANTATRE

 

 

 

 

 

 

INSEGNAMENTI

PARTE SETTANTATREESIMA

 

          “La luce dell’intuizione: ecco una frase per descrivere l’energia che incorpora il Proposito, il volere divino, quale da noi concepito. “La luce dell’anima: sono parole per esprimere lo scopo, il piano, la volontà di quegli enti che, incarnati in forma umana e talora senza corpo, hanno il compito di concretizzare i concetti divini nei quattro regni della natura. Il regno umano è per eccellenza il mezzo espressivo della Mente universale e gli altri tre sono letteralmente il cervello della Vita planetaria.

          Il discepolo e l’iniziato imparano la tecnica attraverso la meditazione per mezzo della quale la Mente di Dio, la Mente universale o processo pensante del Logos planetario, possono essere registrati. Attualmente, per la maggioranza, questa conoscenza – come registrata dai discepoli, come si realizza nel Piano emergente e come conferisce vitalità – si raggiunge attraverso l’Ashram. Il Maestro rivela la natura del Piano e del proposito secondo il grado dell’iniziato, e questo lo accetta in base alla Legge di libera obbedienza occulta. Egli però deve imparare ad inserirsi da sé nella nuvola carica di cose conoscibili.

 

Della Luce (dell’uomo)

 

          Il principio di espansione dirige lo sviluppo della coscienza, ossia l’apparato di reazione all’ambiente tramite altri tre principi: limitazione, manifestazione periodica ed espansione. Insieme essi costituiscono il sostegno della Legge Evolutiva. Immaginiamo la vita nei suoi molteplici aspetti e parvenze che producono le forme ambientali e chiudono le vite incarnate in prigioni sempre più adatte allo scopo di educarle; poi il principio di liberazione che si attiva da un carcere che paralizza e distorce e che le traspone in altri che offrono condizioni adeguate all’ulteriore dilatarsi della coscienza.

          Ogni regno naturale agisce in due modi: come liberatore nei confronti del regno inferiore e come carceriere per la vita che in esso si sviluppa. Lo scopo di qualsiasi azione liberatrice è di affrancare la coscienza e dilatarne la sfera d’azione. Dove esistono confini, dove l’influsso è circoscritto, dove il campo dei rapporti è delimitato, ivi è una prigione. L’istinto che governa i regni vegetale e animale, si sviluppa nell’intelletto del genere umano, che a sua volta muta in intuito e poi in illuminazione. Essa conduce al compiersi ultimo del destino periodico e alla coscienza divina.

          L’uomo singolarmente, o l’umanità nel suo complesso, possono liberare “i prigionieri del pianeta” nella forma umana, animale e vegetale, impiegando l’intuizione per affrancare i subumani e l’illuminazione per affrancare i suoi simili. Egli può agire in tutte le direzioni, elevare al cielo i regni inferiori e “trascinare il cielo in terra”.

 

L’iniziazione

 

          E’ il processo essenziale ed inevitabile di integrazione personalitàMonade reso possibile dopo aver ottenuto l’allineamento con l’anima. È la dissoluzione dell’intermediario. Questa grande dissoluzione culmina per noi al momento della terza iniziazione, quando la luce della Monade ingloba la luce dell’anima e la luce della materia atomica della triplice personalità. Ma il riconoscimento di questa morte e dei suoi effetti, avviene simbolicamente ed è riconosciuto soltanto al momento della quarta iniziazione della rinuncia (la crocifissione). Il significato di questo episodio distruttivo che produce la liberazione del prigioniero del pianeta (cioè l’uomo spirituale divino) sta nel fatto che dopo la quarta iniziazione, la luce del Proposito è l’unico fattore che controlla la carriera dell’iniziato; egli entra in una fase in cui si avvicina sempre più al Centro in cui la Volontà di Dio è conosciuta.

          Come avviene questa distruzione e liberazione dell’uomo? Il Trattato del Fuoco Cosmico ce lo spiega: bisogna considerare l’uomo reale, l’ego, con la sua sfera di manifestazione, il corpo causale. In questo corpo, che nasce all’esistenza al momento dell’individualizzazione, si trovano tre atomi: l’unità mentale, l’atomo permanente astrale e l’atomo permanente fisico. L’involucro è perciò “una sfera di sostanza vivente e vibrante”; in esso si vedono tre punti di fuoco. Al centro della sfera vi è un bagliore di luce che emette raggi. Questi raggi agiscono sui centri di forza o atomi permanenti, che sono l’analogo degli elettroni nell’atomo scientifico. Manca però ancora il fattore esterno che individuiamo nella verga dell’Iniziatore e della sua applicazione che trasmette certe radiazioni che agiscono analogamente ai raggi cosmici che svolgono, negli esperimenti scientifici, al ruolo di elettroni.        

          Con l’applicazione della verga dell’Iniziatore alla vita interna del corpo causale, è data una carica superiore di energia e ne risulta una radiazione. Dal nucleo di vita si sprigionano dei raggi che influenzano gli atomi permanenti esistenti nel corpo causale. Quando l’emanazione è abbastanza forte, i due atomi permanenti, fisico ed astrale, sono visti come uno solo. Più tardi avviene il medesimo processo tra i due atomi uniti e l’unità mentale. Il calore della vita interna diviene allora così attivo che la nuova unità brucia il corpo causale permettendo all’essenza di fuoriuscire e cercare un nuovo centro; così facendo essa cambia polarità e diviene negativa.

          Quest'energia, proveniente dall’esterno, penetra e non evoca alcuna risposta dagli elettroni esistenti nella periferia, ma soltanto dal nucleo interno positivo. Essa non è continua perché l’atomo, raggiunto un certo stato, non permetterà più l’ingresso di energia.

          Le vite negative esistenti nella periferia, avendo ricevuto energia più elevata, cominciano ad essere respinte ed infine espulse; ciò è dovuto all’ingresso della vibrazione magnetica di una vita positiva ancora più forte e la risposta ad essa – Legge di Repulsione. La scintilla interna di vita nell’atomo è allora liberata. L’atomo è allora pronto per una nuova carica di tensione più elevata, pronto per ricevere nuova energia. Questo continua fino alla liberazione finale.

          Ad ogni applicazione della verga sull’uomo, avverranno come nelle stelle, parecchie “esplosioni” e la luce splenderà ad ogni iniziazione. Immediatamente prima, e temporaneamente, che l’atomo permanente venga distrutto, esso diventa un minuscolo sole settemplice, a causa della radiazione e dell’attività delle spirille.

          Il risultato di questo risplendere della luce sarà l’entrata nel quinto regno. L’uomo allora comincerà a cooperare coscientemente alla trasmutazione, agirà insieme ai Deva e poiché irradia diverrà un mezzo di liberazione, ovvero portatore di luce.

 

O portatore di luce!

E’ la bellezza dell’accettazione

che libera.

Aspetta!

Non immergerti ancora nel Sole.

Porgi le tue mille mani ancora,

asciuga le loro mille lacrime,

attenua le loro mille grida,

desisti, ritorna, ripercorri il ponte,

al di qua t’aspettano con mille mani tese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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