INVOCAZIONE
PARTE SETTANTASEIESIMA
A questo punto vorrei ritornare sul senso del tempo in rapporto alla Gerarchia e al suo lavoro, cui mi sono riferito poche pagine addietro. Esso implica l’incapacità del discepolo medio di pensare in termini dell’Ashram — l’Ashram del Cristo, che rappresenta Sanat Kumara. Quando volge i pensieri al Maestro e al gruppo magnetico e irradiante che ha attratto a sé, il discepolo pensa quasi inevitabilmente in termini di “il mio Maestro e il suo Ashram”. Ma questa non è in alcun senso un’affermazione di verità. Vi è un unico grande Ashram, la Gerarchia, che irradia (dopo il debito assorbimento di luce, di comprensione e di potere da Shamballa, che sono adeguati al bisogno gerarchico) mentre cerca di aiutare non solo l’evoluzione umana, ma anche tutte le altre, delle quali l’umanità spesso non sa nulla.
Il grande Ashram ha anche un effetto magnetico, e mediante il suo potere magnetico (prodotto da un afflusso di potere del primo raggio) “le unità di vita e di devozione” — gli esseri umani — sono attirati nell’Ashram quali discepoli in preparazione per l’iniziazione. La gente è incline a considerare il potere magnetico come attestazione d’amore; in realtà è la dimostrazione dell’irradiazione dell’amore se è accresciuto e rinforzato dall’energia di primo raggio. È la miscela (se posso usare un termine così peculiare) dell’amore e della volontà, che produce irradiazione. È l’uso cosciente da parte della Gerarchia, del potere proveniente da Shamballa, che ha per effetto l’impatto magnetico e l’ ”attrazione” spirituale che attira verso l’Ashram l’anima incarnata nel corpo. Quest’attrazione è diretta verso il mondo delle anime il quale, mediante le sue unità che si manifestano, sta facendo l’esperienza della scuola della vita, anche se adombrato dall’anima sul proprio livello. È quest’anima adombrante che assorbe e utilizza il potere magnetico e che, dai livelli dell’anima, lo trasferisce alle anime degli uomini.
Vi è ancora un altro argomento che desidero trattare. A causa del fatto che la Legge che governa la Gerarchia è la seconda legge sistemica, la Legge di Attrazione, gli studenti sono portati a credere che il magnetismo sia una qualità di secondo raggio. Hanno ragione in quanto tutte le leggi sistemiche sono espressioni della vita di Dio per mezzo, in questo momento, del secondo raggio, che fa del nostro sistema un sistema di secondo raggio. Tutte le altre leggi e qualità (poiché una legge, dal punto di vista divino, è l’agente motivante e qualificato della volontà divina, come è compresa a Shamballa) sono connesse al secondo raggio, così come si manifesta mediante il nostro Logos planetario. Nondimeno, l’azione magnetica è connessa più strettamente all’agire del primo raggio, piuttosto che al secondo raggio, ed e un aspetto o qualità della Legge di Sintesi. È a questo potere magnetico di primo raggio, che il Cristo si riferì quando disse “Quando sarò innalzato (l’iniziazione dell’Ascensione, A.A.B.) trarrò tutti gli uomini a me”. Allora egli stava affrontando le iniziazioni che lo avrebbero qualificato a divenire ciò che esotericamente è chiamato un “beneficiato di Shamballa”.
Nell’azione magnetica vi è in misura maggiore l’elemento di volontà e di un proposito che si esprime. Per delucidare maggiormente, si può dire che la radiazione della Gerarchia, che ha definitivamente natura di secondo raggio ed è proiettata come irradiazione attrattiva, è completata dall’aspetto magnetico.
Questo come si esprime il Vecchio Commentario — è “un punto di fuoco concentrato che si trova al centro del gioiello. Esso risveglia alla vita la qualità di amore che permea l’Ashram del Signore. La radiazione può allora penetrare in altri centri e in altre vite, e così il Signore è servito”. È questo punto di volontà dinamica focalizzata proprio nel cuore della Gerarchia che in realtà attua il Piano. Per esporre l’argomento nel modo più semplice possibile — troppo semplice per essere del tutto esatto è tuttavia abbastanza vicino alla verità da esser di aiuto e di chiarimento — si può dire che è questo potere magnetico, questa volontà dinamica attiva ed energizzante, che permette alla Gerarchia di avanzare sul Sentiero eterno. Le sue funzioni possono essere elencate come segue:
1. È l’energia collegante che viene da Shamballa, ed “anima” (in senso letterale ed occulto) l’Ashram di Sanat Kumara. In un certo senso è la corrispondenza superiore del prana che “anima” il corpo fisico denso dell’uomo.
2. È il fattore stimolante che produce coesione tra i vari Ashram, ed è una delle sorgenti dell’unità gerarchica. In altre parole, è il servizio del Piano che tiene uniti in modo coerente i sette Ashram con i loro sette Ashram sussidiari in un unico grande Ashram. Il Piano è l’espressione del proposito della Volontà di Dio.
3. Questo magnetismo di Shamballa non solo collega gli Ashram fra loro, ma è anche la potenza che evoca la volontà o la natura di primo raggio, innata in ogni uomo, ma che è sviluppata coscientemente e definitivamente soltanto entro la periferia del grande Ashram.
4. In un senso misterioso, è la vita di quel seme o germe che darà i suoi frutti nel terzo sistema solare:
a. Nel “centro che vien detto il genere umano” il potere dell’intelligenza (sviluppato in un sistema solare precedente) dà i suoi frutti e si sentono i primi stimoli del potere dell’amore.
b. Nel “centro che è il più vicino al Signore” sono espressi i poteri di intelligenza e di amore, e alla terza iniziazione è sentita la trazione magnetica del potere della volontà.
c. Nel “centro ove il volere di Dio è conosciuto”, l’intelligente Maestro amorevole, ora responsivo all’energia della volontà, ha di fronte i sette Sentieri tramite i quali quella volontà potrà esternarsi e dove “le unità d’amore potranno essere trasferite, perché esse a loro volta vogliono e conoscono”.
Esse potranno allora far parte del terzo sistema solare, che sarà definitivamente sotto le influenze provenienti dal piano mentale cosmico proprio come in questo sistema solare hanno avuto maggiore influenza le energie provenienti dal piano astrale cosmico.
Naturalmente tutto questo è un’espressione inadeguata di un astrusa verità. Il piano astrale cosmico non è un’illusione, come il piano astrale che malauguratamente ci è così familiare. La ragione di ciò sta nel fatto che tutti i nostri piani costituiscono il piano fisico cosmico e sono pertanto considerati — per quanto riguarda i tre mondi dell’evoluzione umana — un’illusione, poiché la sostanza fisica densa non è un principio. Questo vi è stato detto sovente.
Il piano astrale cosmico è un serbatoio d’energia d’amore che si riversa in due dei nostri piani, i quali fanno parte del corpo eterico cosmico — il piano monadico ed il piano buddhico.
5. È essa che permea l’irradiazione della Gerarchia, a cui è responsiva l’umanità. Nessun discepolo o aspirante può essere attratto nella periferia della Gerarchia, e di lì in un Ashram, senza trovare che la sua natura di volontà ne è influenzata. A questo stadio si mostrerà solo come persistenza e determinazione. La persistenza è una qualità della vita ed è connessa all’immortalità, mentre la determinazione è l’aspetto inferiore della volontà. Il loro sviluppo produce un riorientamento che diventa un atteggiamento permanente, e allora il discepolo diviene responsivo non solo alla “radiazione vitalizzata” proveniente dalla periferia della Gerarchia, ma anche, in misura crescente, alla “trazione magnetica” che emana dalla Gerarchia stessa e in particolare dall’Ashram nel quale dovrà infine entrare.
Se studierete con attenzione tutte le informazioni precedenti, perverrete ad una certa misura di illuminazione. Sono le grandi cose semplici, che devono essere tenute sempre presenti: i tre grandi aspetti divini, i settenari del processo evolutivo, le qualità o principi divini e il rapporto tra energia e forza. Tenendo presente con chiarezza tutto ciò, il dettaglio ha poca importanza; l’intuizione assimila e collega rapidamente il dettaglio, se è necessario, al tutto manifesto.
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