INVOCAZIONE
PARTE OTTANTOTTESIMA
Verranno quelli che spengono i fuochi; verranno i corruttori; verranno quelli che spargono calunnie; verranno le forze delle tenebre. È impossibile arrestare la decomposizione, una volta avviata. Ma chi è saggio non guarda indietro, sapendo che il Fuoco è inesauribile, se invocato. Non senza motivo vi incarico di ripetere e ripetere i Decreti. La ripetizione di per sé rafforza già i fondamenti.
Non è conveniente perdere tempo quando le nubi già si ammassano. Vi rammento che il fondamento principale è l’unica àncora. Non è conveniente voltarsi indietro quando il sentiero sfiora l’abisso. Occorre unirsi semplicemente per la salvezza.
Quand’anche si contassero tutti i luminari del cielo e si scandagliasse tutta la profondità nascosta, non per questo le condizioni attuali migliorerebbero. È bene sapere, con cuore coraggioso, che penosa oscurità si instaura allorché i fuochi si spengono. Per molti, l’unità è un concetto anacronistico, in quanto presumono che proprio la disunione salvaguardi l’individuo — tale è la logica delle tenebre. Ma talvolta accade che un uomo, in mezzo a pericolose epidemie, ricordando certi semplici espedienti riesca a trarsi in salvo. Semplici invero sono i mezzi dell’unione, che abbattono le tenebre senza fallo. Che dunque la lancia non indugi sulla testa del drago.
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