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NOVANTUNO

 

 

 

 

 

 

INVOCAZIONE

PARTE NOVANTUNESIMA

 

Perché gli Esseri di Fuoco si mostrano raramente agli abitanti della Terra? Anche per questo esiste una spiegazione scientifica. Disse il Sublime: “Non toccarmi!”.

Con queste semplici parole espresse l’essenza del rapporto fra il Mondo del Fuoco e quello fisico.

Per i sensi terreni il Mondo del Fuoco è come una potente dinamo, e il corpo denso si consuma al contatto con un Essere di Fuoco; basta la sua vicinanza per fermare il cuore di un incarnato.

Non è saggio entrare con una torcia accesa in un ambiente infiammabile. Anche il medico più ordinario sa qual è il potenziale elettrico che il cuore umano può sopportare, e l’intensità della comune corrente elettrica non è neppure paragonabile a quella delle forze del fuoco.

Non sempre è visibile la manifestazione dello stesso Fohat: quanto più rara dunque è la comparsa di Ospiti radianti! Per indisciplina gli uomini o ne sarebbero atterriti o tenterebbero di toccarli, restando così consunti.

Ricordate che la paura può carbonizzare il cuore. Anche nella magia bianca, durante le invocazioni benevole, l’officiante si chiude in un cerchio, per proteggersi dalle correnti di fuoco. Ma certo il cuore, che riconosce il Fuoco, può gradualmente assimilarlo.

Avete notato che le luci dello spazio sono molto più intense della luce solare.

È difficile stimare una luce nell’oscurità, ma paragonarle alla luce del sole può dare un’idea dello splendore del Mondo del Fuoco.

Sia chiaro che gli occhi terreni non possono sopportare quella suprema radianza, ed è per questo che Noi li prepariamo per il Mondo del Fuoco con scintille e lampi. Non fate come i porci, che tengono sempre gli occhi al suolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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