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NOVANTAQUATTRO

 

 

 

 

FIORE DI LOTO

PARTE NOVANTAQUATTRESIMA

 

Esaminiamo in breve i vari periodi, occupandoci del rapporto dell’allievo con un Maestro. Nel periodo in cui l’uomo viene messo alla prova e osservato… è lasciato quasi completamente a se stesso ed è consapevole dell’attenzione del Maestro soltanto a intervalli rari e irregolari.

 

Il suo cervello fisico non è sovente ricettivo al contatto superiore e, sebbene l’Ego sia pienamente conscio della propria posizione sul Sentiero, il cervello fisico non è ancora nella condizione di poterlo sapere. Su questo punto non si possono tuttavia stabilire regole rigide e fisse. Se un uomo per molte vite ha avuto contatti con l’Ego o con il suo Maestro, può esserne conscio. Gli individui differiscono così tanto che non è possibile formulare una regola universale.

 

Come sapete il Maestro forma una piccola immagine del discepolo in prova, che viene conservata in un centro sotterraneo dell’Himalaya. Essa è collegata magneticamente con l’allievo e mostra tutte le fluttuazioni della sua natura. Essendo composta di materia emotiva e mentale, pulsa di tutte le vibrazioni di quei corpi. Indica le loro colorazioni predominanti e studiandola il Maestro può valutare rapidamente i progressi compiuti e giudicare quando l’allievo può essere ammesso a rapporti più ravvicinati. Il Maestro esamina l’immagine a intervalli regolari, raramente dapprima poiché i progressi compiuti negli stadi iniziali non sono molto rapidi, poi con frequenza sempre crescente a mano a mano che l’allievo comprende con maggior prontezza e coopera in modo più cosciente. Il Maestro, quando ispeziona le immagini, opera con esse e per loro mezzo, ottiene certi risultati. Proprio come la Verga d’Iniziazione viene applicata ai corpi e ai centri dell’iniziato, così alle volte il Maestro applica dati contatti alle immagini stimolando i corpi dell’allievo.

        Giunge poi un momento in cui, ispezionando l’immagine, Egli vede che la frequenza della vibrazione richiesta può essere mantenuta, che è avvenuta la necessaria eliminazione e una certa profondità di colore è stata raggiunta. Può allora rischiare (poiché si tratta di un rischio) di ammettere il discepolo in prova nella periferia della Sua aura. L’allievo diviene allora un discepolo accettato.  Durante il periodo in cui l’allievo è un discepolo accettato, il lavoro compiuto dal Maestro è di grandissimo interesse. L’allievo viene assegnato a corsi speciali diretti da discepoli più avanzati, sotto la supervisione del Maestro e, sebbene egli possa assistere anche ai corsi maggiori di carattere generale tenuti nell’Ashram (l’aula dove il Maestro insegna), è assoggettato a una formazione più intensificata… Nei primi stadi il Maestro opera in quattro modi principali:

 

1.    Saltuariamente, e se il progresso dell’allievo lo giustifica, “lo accoglie nel Suo Cuore”. Questa è l’affermazione esoterica di un’esperienza molto interessante alla quale l’allievo viene sottoposto. Al termine di uno dei corsi nell’ashram, o durante una meditazione con esito particolarmente favorevole nella quale egli abbia raggiunto una certa frequenza di vibrazione, il Maestro lo avvicina a Sé, portandolo dalla periferia della Sua aura al centro della Sua coscienza. Gli conferisce in tal modo una temporanea, tremenda espansione di coscienza, e gli consente di vibrare a una frequenza per lui insolita.

Quindi la necessità di meditare. La ricompensa di una simile esperienza supera a dismisura qualsiasi asperità del lavoro.

2.    Il Maestro opera sui corpi del suo allievo con il colore e determina degli effetti che consentono all’allievo di progredire più rapidamente. Ora vedrete perché… tanto si insiste sul colore. Non soltanto perché esso detiene il segreto della forma e della manifestazione (segreto che deve essere noto all’occultista), ma anche perché l’allievo possa coscientemente cooperare con il Maestro al lavoro che Egli compie sui suoi corpi e comprendere con intelligenza gli effetti che ne derivano. Riflettete su ciò.

3.    A intervalli stabiliti il Maestro raccoglie i Suoi allievi e li mette in grado di entrare in contatto con altre evoluzioni, come quella dei grandi angeli e deva, quella dei costruttori minori e le evoluzioni subumane. L’allievo può farlo con sicurezza grazie all’effetto protettivo dell’aura del Maestro. In seguito, quando sarà egli stesso un iniziato, gli verrà insegnato il modo di proteggersi e di creare quei contatti per conto proprio.

4.    Il Maestro presiede alla stimolazione dei centri nei corpi dell’allievo e a risvegliare il fuoco interiore. Gli insegna il significato dei centri e la loro corretta rotazione quadridimensionale e col tempo lo porta al punto in cui egli può coscientemente e con piena conoscenza della legge lavorare con i propri centri fino a quando essi possano essere stimolati senza pericolo dalla Verga di Iniziazione. A questo proposito non è possibile divulgare altro…

 

Ho accennato nel modo più breve solo ad alcune cose che il Maestro compie con i Suoi allievi. Non mi occupo degli stadi ulteriori di questo processo. Procediamo tutti per stadi graduali e finora anche i discepoli accettati sono rari. Se per mezzo della meditazione, del servizio e della purificazione dei veicoli coloro che ora sono sul sentiero della prova saranno indotti a compiere progressi più rapidi, verrà l’occasione propizia per comunicare altre informazioni. A che serve impartire nozioni di cui lo studente non sappia fare uso? Non perdiamo tempo a interessare intellettualmente coloro che cerchiamo di aiutare. Quando l’allievo è ben dotato, si è purificato e vibra in modo adeguato, nulla potrà negargli la totale conoscenza. Quando aprirà la porta e allargherà il canale, luceconoscenza affluiranno.

 

 

 

 

 

 

 


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