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NOVANTASEI

 

 

 

INSEGNAMENTI

PARTE NOVANTASEIESIMA

 

Della Coscienza.

La volont¨¤ si manifesta sul piano superiore e come desiderio sul piano inferiore. Il desiderio ¨¨ inseparabile dall¡¯emozione. La volont¨¤ ¨¨ il potere che sta dietro la conoscenza e stimola l¡¯attivit¨¤; il pensiero ¨¨ l¡¯attivit¨¤ creatrice, ma la volont¨¤ n'¨¨ la forza motrice. Io voglio odorare, io voglio parlare, io voglio udire, io voglio pensare ¨¨ la volont¨¤ di Atma. La mente ¨¨ l¡¯occhio celestiale che osserva tutti gli oggetti desiderabili. Per mezzo del celestiale occhio mentale, Atma gode la percezione di tutto. Con sforzi incerti, ma costanti e sostenuti, il S¨¦ divino, col procedere dell¡¯evoluzione, diventer¨¤ sempre e pi¨´ sovrano, il sovrano interno, l¡¯immortale che si siede nei veicoli creatisi per la sua propria espressione. Il sovrano interno pu¨° essere ancora ostacolato da quelle stesse forme che Esso si ¨¨ costruito per esprimersi; ma riconoscendosi sovrano, esso pu¨° lavorare con fermezza a sottomettere completamente il suo regno. Esso collabora con la Volont¨¤ suprema e ci¨° lo aiuta a fare e sopportare tutto ci¨° che ¨¨ necessario per realizzare il suo scopo. Egli ¨¨ <>.

Quando la volont¨¤ nel suo progresso involutivo, velandosi sempre pi¨´ su ogni piano, raggiunge l¡¯astrale, vi appare come desiderio.

Il desiderio manifesta l¡¯energia, la concentrazione, le impellenti caratteristiche della volont¨¤, ma la materia ha usurpato lo spirito, il suo governo, la sua direzione invece vi domina.. Il desiderio ¨¨ la volont¨¤ detronizzata, prigioniera, schiava della materia. Non ¨¨ pi¨´ spontanea ma viene determinata dalle attrazioni dell¡¯ambiente.

            Quando il S¨¦ determina l¡¯attivit¨¤, indipendentemente da attrazioni e repulsioni verso oggetti circostanti, allora ¨¨ la volont¨¤ che si manifesta. Quando attrazioni o repulsioni esterne determinano l¡¯attivit¨¤ e l¡¯uomo ¨¨ attirato qua e l¨¤ da queste, sordo alla voce del S¨¦, incosciente del Sovrano Interno, allora ¨¨ desiderio.

            I desideri inferiori debbono trasmutarsi in superiori e l¡¯energia purificarsi senza perdere nulla del suo potere; e finalmente la natura del desiderio deve svanire nella volont¨¤, radunando tutte le energie e riversandolo nell¡¯aspetto volont¨¤ dello spirito, Potere di S¨¦.

            In questo viaggio non ¨¨ possibile un naufragio finale, ma soltanto un¡¯avaria momentanea, e, poich¨¦ la tempesta ¨¨ pi¨´ propizia per il progresso che non la calma, cos¨¬ coloro in cui infuria la tempesta possono attendere con sicura convinzione il giorno in cui le raffiche dei desideri si trasformeranno nel vento costante della volont¨¤.

            Quando sorge il dolore v¡¯¨¨ desiderio di sottrarvisi, sorge il senso di repulsione, opposto a quello di attrazione prodotto dal piacere. Da ci¨° risulta che nel desiderio vi sono due correnti.

Dalla volont¨¤ di vivere sorge il desiderio di sperimentare, e questa, nel veicolo inferiore, manifestandosi come desiderio, diventa da un lato desiderio di esperienze che intensificano il senso della vita e dall¡¯altro una repulsione  per tutto ci¨° che indebolisce e deprime. Tanto l¡¯attrazione quanto la repulsione appartengono alla natura del desiderio e sono le due grandi energie motrici della vita. Il S¨¦ viene attirato qua e l¨¤ respinto da quello e da questo, lanciato fra oggetti piacevoli e dolorosi, come un battello senza timone e in balia delle correnti d¡¯aria e del mare.

            La mente inferiore si collega direttamente col desiderio ed ¨¨ inestricabilmente commista a quello nell¡¯evoluzione umana che essi sono in verit¨¤, cos¨¬ strettamente uniti, che spesso parliamo di kama-manas, desiderio-mente, come di una cosa sola tanto ¨¨ raro trovare nella coscienza inferiore anche un solo pensiero che non sia influenzato dal desiderio. ¡°A ragione si afferma che manas ¨¨ duplice; puro e impuro; l¡¯impuro ¨¨ determinato dal desiderio e il puro ¨¨ libero dal desiderio¡±.

            Quando un piacere ¨¨ stato provato ed ¨¨ svanito sorge il desiderio di riprovarlo. Ci¨° implica memoria che ¨¨ una funzione della mente. La sensazione generata da un contatto esterno dev¡¯essere stata prodotta molte volte prima che la mente la ricolleghi all¡¯oggetto esterno che la gener¨°. Col ripetersi di questa percezione si stabilir¨¤ nella memoria un legame definitivo tra l¡¯oggetto e la sensazione piacevole o dolorosa. Cos¨¬, l¡¯unione del pensiero col desiderio da origine ad un desiderio particolare, il desiderio di trovare e di appropriarsi l¡¯oggetto piacevole.

            Il potere propulsivo del desiderio genera il pensiero; il potere direttivo di questo guida l¡¯azione (desiderio- pensiero-azione). Questa concatenazione ¨¨ invariabile. Non si pu¨° determinare intenzionalmente il karma, senza capire questa concatenazione, poich¨¦, solo in tal modo, si pu¨° distinguere fra le azioni evitabili e quelle inevitabili.

            Per mezzo del pensiero possiamo modificare il desiderio e con questo l¡¯azione. Quando la mente vede che certi desideri hanno fatto nascere dei pensieri, i quali hanno spinto verso azioni apportatrici di dolore, essa pu¨° in avvenire resistere a tali stimoli del desiderio rifiutandosi di compiere quelle azioni che gi¨¤ riconosce per disastrose, risvegliando l¡¯energia repulsiva del desiderio ed immaginare le felici conseguenze di desideri di natura opposta. L¡¯attivit¨¤ creatrice del pensiero pu¨° venire esercitata nel modificare il desiderio e la sua energia propulsiva pu¨° venir rivolta in una migliore direzione; si pu¨° quindi utilizzare il pensiero e padroneggiare il desiderio e si pu¨° da schiavo trasformarlo in padrone. Il pensiero cos¨¬ inizia la trasmutazione del desiderio in volont¨¤, modificando la direzione dell¡¯energia espansiva dall¡¯esterno all¡¯interno, dagli oggetti esterni che attraggono e respingono allo Spirito intimo Signore.

            Il desiderio di possedere un oggetto stabilisce un legame tra l¡¯oggetto stesso e la persona che lo desidera. Noi vincoliamo al S¨¦ questa porzione del non-s¨¦ ed il legame fino al possesso dell¡¯oggetto o finch¨¦ il S¨¦ lo spezzi ripudiandolo. Questi sono i ¡°vincoli del cuore¡± che legano il S¨¦ alla ruota delle nascite e delle morti.

            La cosa desiderata viene a far parte del corpo del S¨¦ e, se ¨¨ dannosa, dev¡¯essere strappata via a costo di qualsiasi sofferenza o altrimenti verr¨¤ soltanto consumata dal lento attrito del tempo e del disgusto. ¡°Soltanto i forti possono ucciderlo, i deboli devono attendere che cresca, fiorisca e muoia¡±.

            Per decidere i legami del desiderio bisogna ricorrere alla mente ove risiede il potere che prima purificher¨¤ e poi trasmuter¨¤ il desiderio ¡­ Continua

 

 

 

 

 

 

 


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