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NOVANASETTE

 

 

 

INVOCAZIONE

PARTE NOVANTASETTESIMA

 

UN MANTRAM DEL FUOCO

 

Il punto di luce entro l’arco incandescente, O Pellegrino sulla Via cresce e decresce secondo che un’applicazione rigorosa o meno, tradisca il proposito entro il cuore.

 

Quel punto è sempre lì, inosservato e invisibile. Scura è la notte e tetra, e addolorato il cuore del Pellegrino non illuminato. Scura è la notte, ma la tristezza non è sentita quando, entro la lugubre porta, si vede splendere brillante la luce illusoria, la luce che scintilla sempre avanti, attirando con il suo bagliore il pellegrino sempre in avanti.

 

Sei volte la luce può crescere e declinare, sei volte si sente lo scintillio, ma al settimo ardere la Fiamma sorge improvvisa.

 

Sei volte la Fiamma sorge improvvisa, sei volte inizia l’ardore ma alla settima ora l’altare è perso di vista e si vede solo la Fiamma. Sei volte il cerchio del fuoco ardente, sei volte la fornace ardente arde e separa, ma alla settima nulla è lasciato tranne la Fiamma ascendente che sale allo Spirito Triadico.

 

Sei volte sale la Fiamma, sei volte la nube recede, ma alla settima non si vede nulla tranne il fuoco perenne.

 

Sei volte le fiamme assorbono l’acqua, sei volte l’umidità scompare, ma al sesto grande assorbimento nulla è lasciato tranne il fuoco iridescente.

 

Tre volte il fuoco avvolge, tre volte il sole si ritrae; la quarta volta il lavoro è compiuto e nulla è lasciato tranne la Fiamma primordiale. Questa Fiamma assorbe, ruota, riceve e rimane. Quando la Fiamma avrà attraversato tutto ciò che è, allora il Tempo non esisterà più.

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