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CENTOSETTE

 

 

 

 

FIORE DI LOTO

PARTE CENTOTTESIMA

 

È il con le inerenti capacità dell'Unico che usa le forme per dimostrare la propria perfezione che tutto include. Dal lato intelligenza è il metodo con cui la vita si serve della forma e ne sviluppa la comprensione, l'analisi e l'intelletto perfetti. È il rapporto tra vita e forma, tra sé e non-sé, fra spirito e materia, che si manifesta in modi di espressione mediante i quali la divinità entrostante impone le sue caratteristiche alla sostanza di cui dispone.

 

Il Dio interiore esprime tutte le sue virtù latenti tramite le forme usando attività o intelligenza. La vita mostra colori e la forma li perfeziona a mano a mano che l’aspetto intelligenza (che costituisce il legame che infonde energia) evolve e la comprensione si sviluppa.

 

Sul sentiero del ritorno la rinuncia è la regola, contrapposta al metodo precedente. La vita entrostante rinuncia alle forme fino allora considerate, necessariamente, essenziali. Usando ora l’intelligenza che ha collegato le due paia degli opposti, spirito e materia, coscienza e forma, le forme costituite di materia e con l’aiuto dell’intelligenza vengono ripudiate una dopo l’altra, ancora con l’aiuto della stessa intelligenza o facoltà raziocinante tramutata in saggezza.

 

Le forme scompaiono, ma la vita permane. I colori sono gradualmente assorbiti, ma le virtù divine persistono, ora stabili e utilizzabili perennemente grazie all’esperienza. Questi attributi divini non sono potenziali, ma sviluppati in poteri utilizzabili. Le facoltà inerenti sono divenute caratteristiche attive elevate all’ennesima potenza. I veli sono rimossi uno ad uno; gli involucri vengono lasciati cadere e sostituiti. I veicoli non sono indispensabili e le forme non sono più necessarie, ma la vita sempre rimane e torna al raggio che l’ha generata.

 

 

 

 

 

 

 

 


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