SERVIZIO
PARTE CENTONOVESIMA
Capitale, lavoro e occupazione.
La sicurezza futura dell’umanità dipenderà dalla costante e ordinata educazione generale ai giusti rapporti umani e dallo spirito di buona volontà. Ciò porterà allo sconvolgimento degli attuali regimi politici, i cui progetti sono soprattutto nazionali e perseguono scopi egoistici. La vera democrazia, che per ora è solo un sogno, sarà fondata sull’educazione alla buona volontà. Dall’educazione dei fanciulli all’idea dell’unità umana e dall’uso delle risorse mondiali per il ben comune.
La relazione fra capitale e lavoro, e fra entrambi e l’umanità, deve trovare soluzione. É un problema familiare a tutti che suscita pregiudizi e partigianerie violente e nel clamore di quanto si afferma e nella violenza della battaglia, sarà utile studiare questo soggetto in senso generale, badando ai valori spirituali che emergono.
Prima di tutto bisogna riconoscere che la causa di tutto il turbamento mondiale, delle guerre che hanno devastato l’umanità e della miseria così diffusa, si può attribuire in gran parte a un gruppo di uomini egoisti che per secoli hanno sfruttato le masse e utilizzato il lavoro umano ai loro fini materialistici. Questo gruppo si è impadronito delle risorse e dei generi di consumo necessari alla vita civile; lo ha potuto fare in quanto possedeva e controllava le ricchezze che teneva saldamente nelle mani. Ha dato vita alle enormi sperequazioni fra ricchi e poveri, ama il denaro e il suo potere, ha sostenuto governi e uomini politici, si è imposto all’elettorato, ha reso possibili le meschine politiche nazionalistiche, ha finanziato imprese mondiali e controllato il petrolio, il carbone, l’energia elettrica e i trasporti; dirige, palesemente o in segreto, le attività bancarie.
La responsabilità della miseria, diffusa oggi ovunque, grava su certi grandi gruppi di affaristi, banchieri, monopolisti, amministratori di immense società che operano in rapporto fra loro e solo per guadagni personali o delle loro società. Non hanno interesse a beneficiare il pubblico, se non in quanto la richiesta di migliori condizioni di vita li mette in grado — per la legge della domanda e dell’offerta — di fornire merci, trasporti, luce ed energia, con i loro maggiori proventi finanziari. Lo sfruttamento del lavoro umano, la manipolazione delle principali risorse planetarie e il ricorso alla guerra per profitto privato o commerciale sono caratteristiche dei loro metodi.
Questi uomini e organizzazioni sono presenti in ogni nazione. Sono un gruppo internazionale di uomini in strette relazioni, che operano in perfetta unità di idee e di intenti perché si conoscono e si comprendono reciprocamente. Hanno operato insieme mediante ingegnosi sistemi, nomi falsi e organizzazioni fasulle, in ciò favoriti dalla particolare mentalità dei paesi neutrali. Nonostante il disastro che hanno causato, sono di nuovo organizzati e persistono nei loro metodi; le loro relazioni internazionali permangono e i loro scopi sono immutati: sono la minaccia più grave per il genere umano, dominano la politica, comprano uomini eminenti in ogni nazione, si assicurano il silenzio con le minacce, il denaro e la paura, ammassano ricchezze e acquistano spuria popolarità con imprese filantropiche; le loro famiglie godono di tutti gli agi e di rado conoscono il lavoro; si circondano di bellezza, lusso e possessi e chiudono gli occhi alla povertà, all’infelicità, alla penuria di ogni genere, all’inedia e alla miseria dei milioni di uomini in mezzo a cui vivono; fanno beneficenza e osservano i doveri religiosi come balsamo per le loro coscienze o per evitare le tasse sul reddito; forniscono lavoro a migliaia di persone, ma badano che il salario sia tanto modesto da non consentire loro né agiatezza, né cultura. Questo è un terribile atto d’accusa che — mille volte confermato — fomenta la ribellione e una irrequietezza crescente. In ogni paese le masse si sollevano, si svegliano, e un nuovo giorno albeggia. S’inizia la guerra fra gli interessi egoistici monetari e le moltitudini umane che chiedono giustizia e perequazione delle ricchezze del mondo.
Quelli che sono veri spiriti benefici, che cercano il bene altrui e non desiderano sfruttare le masse o trarre profitto dalla loro miseria, hanno posizione e potere grazie alla loro abilità o per eredità, e non possono evitare la responsabilità dei denari che sono nelle loro mani. Frequentemente sono bloccati dai loro colleghi e intralciati dalle regole del gioco, dalla responsabilità verso gli azionisti perché ritengono che qualunque cosa facciano — lottare o rassegnarsi — la situazione non cambi. Sono perciò relativamente deboli, leali, modesti e gentili, vivono con semplicità e con giusto senso dei valori, ma possono fare poco.
Altri che sono abbastanza intelligenti da capire i segni dei tempi, si rendono conto che il capitalismo non può perpetuarsi di fronte alle crescenti richieste dell’umanità e al continuo emergere dei valori spirituali; Perciò, cominciano a cambiare i loro metodi e iniziano a collaborare con i dipendenti; alcuni poi non appartengono né all’uno né all’altro gruppo, sono un campo aperto sia per la propaganda del capitalista che dell’umanitario altruista.
È bene aggiungere che il modo di pensare egoista e il movente separativo che distingue il sistema capitalistico si trova anche nelle piccole misure: nel droghiere, nell’idraulico, nel merciaio, ecc. quando sfruttano i dipendenti e ingannano i clienti. É contro l’egoismo e l’amore del potere in genere, che occorre lottare.
Guardiamo ora le forze opposte, quelle del lavoro. Un gruppo potente che rappresenta il sistema capitalistico e un altro, altrettanto forte, di sindacati operai con i loro capi, stanno oggi di fronte. Entrambi hanno campo d’azione sia nazionale che internazionale; resta da vedere quale di essi sarà alla fine il dominatore del pianeta o se ne emergerà un terzo composto di idealisti pratici, che prenderà il sopravvento. Oggi l’interesse di chi opera in senso spirituale non s’accentra né sui capitalisti né sulle forze del lavoro quali oggi sono, ma sull’umanità. Continua.
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