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CENTODIECI

 

 

 

 

INVOCAZIONE

PARTE CENTODECIMA

 

 

Modo di accostarsi all’Esteriorizzazione.

 

    Uno dei fattori più importanti che emergono dal tema di questo stupefacente evento imminente (la riapparizione della Gerarchia sul piano fisico) riguarda gli sviluppi e gli adattamenti in corso in seno alla Gerarchia stessa in preparazione di quest’avvenimento. Incidentalmente vorrei far notare che ciò che avverrà e ciò che già ha luogo in via sperimentale è l’esteriorizzazione degli Ashram. I grandi dipartimenti ufficiali, come il dipartimento dell’insegnamento o quello delle civiltà emergenti, non riappariranno in questo momento. La loro attività sarà trattenuta ancora per lungo tempo all’interno della Gerarchia, sul suo piano.

 

    Il primo passo è l’apparizione sul piano fisico di certi Ashram, governati da certi Maestri, che evocheranno un riconoscimento generale e garantiranno al pubblico il fatto della Gerarchia e nel frattempo avranno luogo grandi ed importanti eventi in seno alla Gerarchia e in relazione ai suoi membri. I discepoli alla periferia di un Ashram tendono a non prestare attenzione all’istruzione e agli atteggiamenti dei membri dell’Ashram più anziani di loro; spesso trascurano il fatto che anch’Essi, dal Cristo fino al più umile iniziato, seguono un processo costante e crescente di disciplina, addestramento e istruzione gerarchici. Poiché i discepoli e gli iniziati anziani hanno raggiunto una meta che per lungo tempo è sembrata del tutto irraggiungibile all’aspirante medio, si presume ch’essi abbiamo raggiunto la perfezione; si dimentica completamente che hanno solo superato una pietra miliare sull’infinita Via della Beatitudine.

 

    Ma, grazie all’impulso della vita stessa, il progresso continua sempre; la conoscenza deve sempre essere trasmutata in saggezza; l’amore deve sempre essere accompagnato dalla volontà divina; i piani devono sempre cedere il posto al proposito divino; la luce deve sempre essere seguita dalla vita; dalla Gerarchia, l’iniziato deve passare a Shamballa e da Shamballa seguirà l’uno o l’altro dei sette Sentieri ; il sentiero dell’evoluzione è sostituito dalla via dell’evoluzione superiore; i riconoscimenti planetari si estendono infine a contatti solari; la coscienza cristica si sviluppa infine in qualcosa di tanto inclusivo che per ora non abbiamo niente per definirlo, né abbiamo bisogno di parole; il riconoscimento del Padre e dell’essere monadico fa dissolvere tutti i riconoscimenti minori, e la coscienza dell’anima e la vita progressiva nella forma non sono più delle mete, ma sono lasciate molto indietro.

 

    Il Tibetano ha chiesto di dire chiaramente che quando parla del Cristo si riferisce al suo nome ufficiale quale Capo della Gerarchia. Il Cristo opera per tutti gli uomini indipendentemente dalla loro fede; non appartiene al mondo cristiano più che al buddista o al maomettano o a qualunque altro. Nessun uomo deve necessariamente aderire alla chiesa Cristiana per essere affiliato al Cristo. Ciò che si richiede è: amare il prossimo, condurre una vita disciplinata, riconoscere la divinità in tutte le fedi e in tutti gli esseri, una vita quotidiana governata dall’Amore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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