
MEDITAZIONE Introduzione Parte sedicesima
I metodi per entrare in contatto col Maestro sono tre, sulle cinque maniere possibili: 1. Memoria, nella coscienza del cervello fisico, dell’ashram del Maestro e delle lezioni colà apprese. (vedasi parte quindicesima) 2. Conseguimento di una certa misura di coscienza causale . Ciò è indizio che l’allievo ha sviluppato (forse in minima misura, eppure in modo definitamente realizzato) la capacità di penetrare alquanto nel mondo dei Maestri. La facoltà del pensiero astratto e della contemplazione , l’abilità di trascendere le limitazioni di tempo e di spazio, sono poteri del corpo egoico, e poiché tutti i gruppi egoici sono – come anzi detto – sotto il controllo di uno dei Maestri, lo sviluppo della coscienza egoica (quando sia riconosciuta in modo consapevole) è indice di contatto e di accesso. Molti entrano in contatto con l’Ego in modo inconscio, ed hanno temporanei sprazzi di coscienza egoica, ma quando l’allievo può elevarsi consapevolmente, quando può con deliberazione intensificare la sua vibrazione e trasferire la propria polarizzazione nel corpo egoico, anche se per un solo momento, sa allora che per quel breve istante ha vibrato all’unisono con il Maestro del suo gruppo . È pervenuto al contatto. Potrà non ricordare i dettagli nel suo cervello fisico, all’inizio, potrà non realizzare il sembiante del Maestro o le parole pronunciate dalle sue labbra, ma poiché si è coscientemente conformato alla regola, ed è penetrato nel silenzio degli alti luoghi, la legge agisce, come sempre, ed egli è pervenuto al contatto. Alcuni discepoli conoscono intimamente il loro Maestro interiormente ed agiscono sotto la sua direzione, ma molte vite possono trascorrere prima che comprendano la legge e con deliberazione formino il canale di accesso, mediante il potere sviluppato in meditazione .
Lettere sulla meditazione occulta (A.A.Bailey)
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