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QUARANTUNESIMA

 

 

INSEGNAMENTI
Introduzione
PARTE QUARANTUNESIMA

Il mondo soggettivo è un mondo di luci
privo d’ombre. La luce è tale da mescolarsi
senza influenzare, ostacolare o distruggere
il resto, ogni singola luce riflette in se stessa
tutte le altre, generalmente e individualmente.

Questo non è frutto dell’immaginazione
o un ragionamento logico, ma un’esperienza
spirituale reale. Per raggiungere questo mondo
superiore occorre un cuore pieno d’amore,
d’abnegazione e di grande spirito sociale
votato al successo dell’umanità.  
Quando abbandoniamo questa vita, controllata da
tempo, spazio e causalità, abbandoniamo
anche tutti gli interrogativi all’infuori di uno:
“Dov’è la mia dimora?”.

Parlando della libertà
un Maestro disse: “Mi muovo entro il cerchio
il cui raggio è la lunghezza della fune al palo”.
Finché questa fune non è recisa, non
possiamo essere liberi. La fune ha una
lunghezza misurabile e il cerchio descritto
ha limiti calcolabili, ma un cerchio la cui
circonferenza non ha limiti, perché non ha
né palo centrale né fune, deve essere
veramente grande. Non potrebbe essere
questa la nostra dimora, raggiungibile
distaccandoci da una fissazione e
liberandoci per sempre dai ceppi della
trasmigrazione? Questa dimora (non dimora)
è all’infuori del mutamento, della separazione
e della discriminazione, è assolutamente
una, senza tracce di sforzo conscio,
in poche parole, è uno “stato dell’essere
conscio” in senso intuizione, perché senza
soluzione logica.

L’intelletto non riesce a dare
un’esatta esposizione analitica della verità,
la nostra risorsa è dell’immaginazione;
la realtà rifiuta di rivelarsi all’intelletto,
anche se questo regno inconcepibile è
fondamentalmente del tutto soddisfacente,
purtroppo l’enigma rimane insoluto.

Agni Yoga.

 

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