
SERVIZIO Introduzione PARTE QUARANTASEIESIMA
Le elemosine in denaro dovrebbero essere abolite, perché si può prestare soccorso con il lavoro, con oggetti o organizzando centri di soccorso. Di solito non si sa mai dove il denaro andrà a finire. A tal proposito i nostri Padri dicevano: ”Chi va al mulino s’infarina”.
Il lavoro per il futuro trasforma il presente, ciò ci rende più facile cooperare. Quando usiamo la Conoscenza di solito usiamo delle parole, ma c’è né un’altra più esatta, dettata dalla ragione pura, certo meno comprensibile, perché non si può neppure spiegare a parole come sgorga, ma è molto più efficace e portentosa. Sarebbe grossolano voler trasmettere con rozze parole la Luce della Conoscenza.
I Maestri ci esortano alla bellezza, alla semplicità e al coraggio, queste qualità espandono la coscienza. L’idea della Comunità e del Bene Comune, questo è il primo Segno di tale processo, purché il lavoro indicato sia praticato. Chi fa il lavoro più faticoso con gioia, non solo sconfigge la noia, ma sarà certamente vincitore. È naturale che ogni sentiero, anche quello che porta alla Gerarchia, abbia i suoi passaggi difficili. L’intensità della coscienza si vede quando si scavalca l’abisso, non quando si va per prati fioriti. Il travaglio del perfezionamento senza fine è prescritto dai Grandi Esseri, nei momenti difficili rivolgiamoci a Loro sapendo che tutti i fili ci connettono a Essi. Quando il lavoro indicato sarà stato vissuto, e il concetto di Comunità sia della Loro sia della nostra saranno stati acquisiti vedremo la Loro Mano e saremo aiutati. È prossimo il tempo di una svolta nell’evoluzione, e le forze necessarie sono pronte.
Foglie del giardino di Moria.
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