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SESSANTACINQUE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SERVIZIO

Introduzione

PARTE SESSANTACINQUESIMA

 

La Mente del Cosmo è onnipresente, e in tutto

lo spazio la sua legge governa.

Incalcolabili ne sono gli effetti e le combinazioni

sempre nuove. Dal chimismo dei luminari

alle funzioni delle espressioni vitali, essa

regola il principio dell’essere. È una questione

che ha turbato molte coscienze. È arduo negare

la Mente Cosmica onnipotente che impregna

tutti gli strati del firmamento col suo Respiro:

ma gli uomini usano allontanarsi di proposito

dalla verità. Quando lo spirito illuso da Maya

brama un riposo momentaneo, dissipa le luci

migliori del Cosmo. L’illuminazione atterrisce

chi non la vuole.

È vero che il Buddha dovette dare al mondo

l’idea di Nirvana perché pochi sono disposti

a lavorare in eterno per creare forme nuove.

Il Nirvana non è che una tapa degli infiniti

periodi cosmici. I discepoli che ammassano

il retaggio terrestre possono rallegrarsi,

e lanciarsi in coscienza verso i mondi superiori,

non è meglio servire la grande, perenne

trasformazione dall’infimo al sublime,

anziché vivere schiavi del ristagno?

Qual è l’effetto della stasi di volontà e di

coscienza? Il ristagno può generare la più

terribile esplosione; ma una sola scintilla di

fuoco di uno spirito all’unisono con il Cosmo

può pacificare una nazione intera. Lo spirito

risoluto a lavorare senza soste trascina con se

quelli che lottano con impegno. Così il pensiero

ardente accende un ponte nello spazio e il magnete

dello spirito splende per impulso del Cosmo.

 

Agni yoga. Infinito I.

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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