
INSEGNAMENTI
Introduzione
PARTE SESSANTASEIESIMA
Lo stato del mondo non è migliorato.
ci sono grandi speranze che l’accesso stia per
aprirsi. Noi vigiliamo e chi è con Noi sarà salvo;
ma stare con Noi vuol dire conoscere l’Insegnamento,
e conoscere significa applicare.
GUARIGIONE
Durante la suggestione non è necessario muovere
le braccia, né fissare il paziente. In genere non è
neppure il caso fi guardarlo negli occhi,
proiettando invece la volontà da cuore a cuore.
Solo in un secondo tempo sarà opportuno esercitare
la propria volontà, a partire dal centro, nella
direzione voluta. Non ha alcuna importanza che
il paziente sappia quel che avviene. È vero che
i preparativi sovente innescano una reazione
contraria e indesiderabile. Inoltre, anche se
il malato crede di essere disposto a lasciarsi
curare in tal modo, la sua mente resiste
all’intrusione. Quanto più a lungo le due coscienze
si compensano l’un l’altra, tanto più potente
è la suggestione. Dunque, l’esperimento è bene non
sia annunciato in anticipo, ma dovrebbe
essere compiuto all’improvviso; però le
condizioni fisiche devono essere favorevoli.
La temperatura sia moderata, a scanso delle irritazioni
causate dal caldo e dal freddo; l’aria pura, ed è
consigliabile un leggero aroma di rose o di
eucalipto. Senza nulla di tropo appariscente è bene
che il paziente sieda in una comoda poltrona:
un letto è meno indicato. Assenza di rumori
e di imprevisti, per evitare scosse pericolose.
Ricordate bene che durante la cura un corpo sottile è in stato di grande tensione e tenta di
separarsi dal fisico, e bisogna impedirglielo con
ogni precauzione possibile. Naturalmente
i comandi devono essere mentali, e non orali.
Gli ipnotisti occidentali deridono questa
concezione, ritenendo che parole e mani possano
dominare la volontà. Lasciateli ai loro errori.
In certe tribù primitive si percuoteva con una clava
la fronte del malato. Anche questo espediente
soggiogava la volontà.
Agni Yoga. Mondo del Fuoco. Volume I.
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