
FIORE DI LOTO
Introduzione
PARTE SESSANTASETTESIMA
Le tre mete di un discepolo in prova.
1. La facoltà di entrare in rapporto con il suo
gruppo, o, in altre parole, di essere sensibile alla
vibrazione del gruppo che ha come punto focale
un qualche particolare Maestro.
Dapprima, quel contatto è saltuario, e avviene
a lunghi intervalli di tempo. Durante la prima parte
del periodo di prova, quand’egli è sotto osservazione,
può percepire e mantenere la vibrazione di gruppo
(che è quella del Maestro) solo per un brevissimo
momento. In qualche istante di elevatezza potrà
collegarsi al Maestro e al gruppo, e tutto il suo
essere sarà allora inondato da quella elevata
vibrazione, e salirà, emettendo il colore del suo
gruppo. Dovrà poi cedere, perdere altezza e
interrompere il contatto. I suoi corpi non sono
ancora abbastanza raffinati, e la sua vibrazione è
troppo instabile, per resistere a lungo.
Con il passare del tempo egli può mantenere la
vibrazione un poco più a lungo. Viene poi il
momento che ci si può fidare che sappia mantenere
il contatto con sufficiente stabilità.
2. La facoltà che si presume che l’uomo sviluppi
percorrendo il sentiero della prova, è quella del
pensiero astratto, o la capacità di collegarsi con la
mente superiore, tramite il corpo causale.
Egli deve imparare a entrare in rapporto con la mente
inferiore usandola solo come strumento per cui
raggiungere quella superiore, e in tal modo
trascenderla, finché non sia polarizzato nel corpo
causale. Allora, tramite quest’ultimo , si
connette con i livelli astrati.
Fintanto che non sia in grado di compiere queste
cose, non potrà entrare realmente in contatto
con il Maestro, poiché, come vi è stato detto,
l’allievo deve ascendere dal suo mondo
inferiore al Loro superiore.
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