
MEDITAZIONE
Introduzione
PARTE SETTANTESIMA
I primi stadi che precedono l’ammissione
dell’allievo negli stadi seguenti, di stretta
intimità con il suo Maestro, Questi durante
quel periodo lavora con il suo discepolo
specialmente: 1. Di notte, quand’egli è fuori
del suo corpo fisico. 2. Durante il tempo della
meditazione. Secondo il buon esito della
meditazione, e la capacità dell’allievo
di escludere ciò che è inferiore e pervenire
al contatto di ciò che è superiore, il Maestro
avrà l’opportunità di compiere con successo
il preciso, scientifico lavoro che richiede
la Sua attenzione. Gli studiosi di meditazione
sarebbero sbalorditi e forse scoraggiati
se potessero realizzare quanto di rado
essi forniscono le adatte condizioni, tramite
la meditazione, che mettano in grado gli
Istruttori che li osservano di pervenire a certi
risultati. Dalla frequenza con la quale
lo studente sia capace di far ciò, se ne trae
indice di progresso, e la possibilità di fargli
compiere un altro passo. Accentuate questo
punto nell’insegnamento, poiché ha in sé
l’incentivo a maggiore diligenza e applicazione.
Se l’allievo da parte sua non provvede le condizioni
adatte, le mani del Maestro sono come legate,
ed egli può fare ben poco. «Lo sforzo
auto/imposto, unito alla cosciente e intelligente
applicazione al lavoro assegnato, sono indispensabili
per progredire». Se lo sforzo è perseverante,
si offre opportunità al Maestro di compiere
la propria parte. Quando l’allievo medita in modo
accuratamente occulto, allinea i suoi tre corpi inferiori, e – lo ripeto con enfasi - solo allorché
l’allineamento è compiuto, è possibile al Maestro
operare sui corpi del suo allievo. È lo sforzo
che determinerà giuste condizioni e giusti rapporti
tra allievo e Maestro. La meditazione quando è
praticata correttamente, provvede tutto ciò .
Lettere sulla meditazione occulta. A. A. Bailey.
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