
MEDITAZIONE
Introduzione
PARTE NOVANTANOVESIMA
Pericoli per il cervello fisico
Il cervello può patire soprattutto in due modi:
Per congestione, che provoca una soffusione
nei vasi sanguigni e la conseguente tensione
sui delicati tessuti cerebrali.
Ciò può provocare lesioni permanenti e perfino idiozia.
Negli stadi iniziali si manifesta come torpore e stanchezza
e se lo studente persiste a meditare quando
avverte questi sintomi, gli effetti saranno gravi.
Chi studia deve sempre guardarsi dal continuare
la meditazione quando avverte fatica e dovrebbe
interromperla ai primi sintomi di disturbo.
Tutti questi pericoli possono essere evitati
con il buon senso e ricordando che il corpo
deve sempre essere esercitato in modo graduale
e costruito lentamente. Negli schemi dei Grandi Esseri
la fretta non trova posto.
Per pazzia. Questo male si è spesso notato in studenti seri
che persistono nella loro insensata pressione
o cercano senza precauzioni di risvegliare il fuoco sacro
mediante esercizi di respirazione e pratiche del genere;
pagano il prezzo della loro impetuosità con la perdita
della ragione. Il fuoco non procede nella debita
figurazione geometrica, i triangoli necessari non si
formano e il fluido elettrico scorre verso l’alto
con velocità e calore sempre crescenti, letteralmente
bruciando tutto o in parte il tessuto cerebrale
e causando pazzia, a volte la morte.
Quando tutto ciò sarà meglio compreso
e apertamente ammesso, medici e specialisti del
cervello studieranno con più cura e precisione
la condizione elettrica della colonna vertebrale,
connettendola a quella del cervello.
Ne scaturiranno buoni risultati.
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