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CENTOTRE

 

 

 

 

 

MEDITAZIONE

Introduzione

PARTE CENTOTREESIMA

 

Proposito microcosmico

 

Così è anche per il microcosmo. L’Ego sul suo piano e su piccola scala ripete l’azione del Logos. Costruisce una data forma per certi fini; raccoglie un determinato materiale e mira a una definita consumazione che sarà il prodotto del materiale raccolto, vibrante a una certa misura, governato, in una data esistenza, da certe regole e tendente a un certo obiettivo particolare, non a tutti gli obiettivi possibili.

 

Ogni personalità sta all’Ego come il sistema solare sta al Logos. È il suo campo di manifestazione e il metodo con cui consegue uno scopo dimostrabile. Scopo che può essere di acquisire virtù pagando il prezzo del vizio; può essere il conseguire l’acume dell’uomo d’affari mediante la lotta per assicurarsi ciò che è necessario alla vita, oppure lo sviluppo di sensibilità tramite le rivelatrici crudeltà della natura o lo sviluppo di una devozione altruista grazie alle richieste di dipendenti bisognosi; oppure tramutare il desiderio meditando sul sentiero. Spetta a ogni anima stabilirlo.

 

Ciò che voglio imprimere in voi è che esiste un pericolo inerente a questo stesso fattore. Se, ad esempio, per acuire la capacità mentale di meditare lo studente trascura proprio ciò per cui ha assunto un corpo fisico, non ne risulterà tanto un guadagno quanto uno sviluppo diseguale e una temporanea perdita di tempo.

 

Per esser specifico e illustrare: un Ego ha formato il suo triplice corpo di manifestazione e stabilito il proprio “anello invalicabile” con il proposito di costruire nel suo corpo causale la facoltà di “apprendimento mentale dei fatti fondamentali della vita”.

 

 

 

 

 

 

 

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