
MEDITAZIONE
Introduzione
PARTE CENTODODICESIMA
…Il nucleo cui è associato nel servizio; il gruppo, diretto da qualche Grande Essere, cui sia unito in modo definito per opere di natura occulta e spirituale. Può trattarsi sia di un gruppo clericale ortodosso (i principianti vengono provati in questi gruppi), oppure di opera sociale svolta tra i movimenti dei lavoratori o nell’arena politica; o anche nei movimenti più specificamente d’avanguardia come la Società Teosofica, la Scienza Cristiana, il Nuovo Pensiero e gli Spiritualisti.
Come può profilarsi un pericolo con l’uso della meditazione?
Semplicemente in questo: fintanto che il karma di un uomo lo trattiene in un gruppo particolare, ciò a cui deve mirare è di compiere in modo perfetto la sua parte, sì che possa emergere dagli obblighi karmici e procedere verso la liberazione finale; inoltre deve portare con sé il suo gruppo ad altezze e utilità maggiori. Perciò, se a causa di meditazioni inadatte trascura gli obblighi che gli spettano, rinvia lo scopo della sua vita e dovrà esaurirlo in un’altra incarnazione. Se edifica nel corpo causale del gruppo (prodotto composito di linee diverse) qualcosa che non vi abbia il suo giusto posto, anziché aiutare intralcia e ciò comporta pericolo.
Farò un esempio per spiegarmi meglio, poiché desidero essere chiaro: Uno studente è affiliato a un gruppo in gran parte composto di devoti ed egli vi è pervenuto al preciso scopo di equilibrare quella caratteristica con un altro elemento, quello della saggia discriminazione e dell’equilibrio mentale. Se permette a se stesso di essere sopraffatto dalla forma pensiero del gruppo, diviene egli stesso un devoto e pratica una meditazione di carattere devozionale tralasciando poco saggiamente di controbilanciare il corpo causale di quel gruppo, corre il rischio di danneggiare non solo se stesso, ma anche il gruppo cui appartiene…
|