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CENTOQUINDICI

 

 

 

 

 

 

MEDITAZIONE

Introduzione

PARTE CFENTOQUINDICESIMA

 

Tre gruppi di entità

 

    Possono essere distinti in tre modi:

 

1. Gruppi di esseri disincarnati sul piano emotivo o su quello mentale.

2. Deva, sia singoli che in gruppi.

3. La Fratellanza Oscura.

 

Esaminiamo ciascuna di queste suddivisioni e consideriamole con cura, iniziando a porre le basi di conoscenza osservando che i pericoli sorgono da una triplice condizione dei corpi dello studente, che possono anche essere effetti della meditazione. Queste condizioni sono:

 

·         Uno stato negativo che rende i tre corpi della personalità quiescenti e ricettivi, perciò aperti agli attacchi di abitanti di altri piani che osservano.

·         Uno stato di ignoranza o di temerarietà che, nel tentativo di usare certe forme e certi mantram senza il consenso del Maestro, coinvolge lo studente con certi gruppi di deva mettendolo in contatto con quelli del piano emotivo o del mentale rendendolo quindi (a causa della sua ignoranza) il bersaglio dei loro attacchi e lo zimbello dei loro istinti distruttivi.

·         Uno stato opposto al precedente, che rende l’uomo positivo e quindi canale di forza o di potere.

 

    Quando sia così egli procede, secondo la regola o legge occulta e con l’aiuto del Maestro, a disporre del fluido elettrico dei piani interiori. Diviene allora centro dell’attenzione di coloro che combattono contro i Fratelli della Luce.

 

    Le prime due condizioni sono entrambe effetto di meditazione praticata con poco senno e con ignoranza, l’ultima invece è spesso la ricompensa del successo. Per le prime due il rimedio è insito nello studente stesso, nella giusta correzione del tipo di meditazione e nel praticarla con cura maggiore; nel terzo caso il rimedio va cercato in diversi modi che illustrerò in seguito.

 

    I pericoli provenienti da entità disincarnate sono, francamente, quelli dell’ossessione, sia temporanea, di pochi istanti, sia che perdura per un periodo più lungo, persino per tutta una vita. Vi ho già scritto una lettera su questo argomento e potete includerla a questo punto. È inutile ripetersi, se si può evitarlo. Cerco di sottolineare principalmente che quell’ingresso che chiamiamo ossessione si verifica soprattutto per l’atteggiamento negativo assunto con la pratica poco avveduta di meditazioni disadatte. Nell’ansia di rendersi ricettivo alla luce che scende dall’alto, nella determinazione di aprirsi una via fino al luogo dove potrà mettersi in contatto con gli istruttori o magari con il Maestro, e nel tentativo di eliminare ogni pensiero e ogni vibrazione inferiore, lo studente commette l’errore di rendere ricettiva tutta la personalità inferiore. Invece di mantenerla fermamente positiva ai fattori circostanti e a tutti i contatti inferiori e di permettere soltanto all’“apice della mente” (se posso usare un termine così insolito) di essere ricettivo e aperto alla trasmissione dai livelli astratti o causali e persino da quelli intuitivi, lo studente permette la ricezione da ogni parte. Solo un punto nel cervello dovrebbe essere ricettivo, tutto il resto della coscienza dovrebbe essere polarizzato in modo da escludere ogni interferenza dall’esterno. Ciò si riferisce al corpo emotivo e a quello mentale, sebbene oggi la maggioranza si riferisca solo a quello emotivo. In questo particolare periodo della storia del mondo il piano emotivo è così densamente popolato e la risposta del fisico all’emotivo ora si sta così perfettamente intonando, che il pericolo di ossessione è più grande che mai. Per consolarvi è però vero anche il contrario e la risposta al divino e la pronta reazione all’ispirazione superiore non sono mai state così grandi. L’ispirazione divina o “divina ossessione”, privilegio di ogni anima progredita, nei prossimi anni sarà compresa come non mai e inoltre sarà nettamente uno dei metodi usati dal Signore che viene e dai Suoi Grandi Esseri per soccorrere il mondo.

 

    Si ricordi che nel caso di ossessione l’uomo è alla mercé dell’entità ossessionante ed è inconsciamente o involontariamente partecipe della transazione. Nell’ossessione divina l’uomo coopera coscientemente e volontariamente con Colui che cerca di ispirare od occupare o usare i suoi veicoli inferiori. Il movente è sempre il maggior soccorso del genere umano. L’ossessione non è allora effetto di uno stato negativo, ma di una collaborazione positiva e procede secondo la legge e per un determinato periodo. …Con lo sviluppo da parte di un numero sempre maggiore di esseri umani della continuità di coscienza tra il fisico e l’emotivo, e più tardi il mentale, questo atto di trasferimento dei veicoli sarà più frequente e meglio compreso… Continua.

 

 

 

 

 

 

 

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