
MEDITAZIONE Introduzione PARTE VENTIDUESIMA
Il Corpo mentale è per lo studente di meditazione il centro dello sforzo, e controlla gli altri due, inferiori. Il vero studente cerca di trarre la sua coscienza via dal corpo fisico e da quello emotivo , nel reame del pensiero, o nel corpo della mente inferiore. Fatto ciò, cerca di trascendere la mente inferiore e di polarizzarsi nel corpo causale , usando l’antahkarana , come canale di comunicazione tra il superiore e l’inferiore, il cervello fisico è allora il semplice, quiescente ricevitore di ciò che viene trasmesso dall’Ego , o Sé Superiore, e poi dal triplice Spirito, la Triade spirituale . L’opera da compiere richiede una progressione dalla periferia verso l’interno, ed una conseguente centralizzazione. Quando questa sia raggiunta, focalizzato in quel centro stabile – con il plesso solare ed il cuore quieti – un punto entro la testa, uno dei tre centri maggiori del capo, diviene il centro della coscienza , quale di essi dipende dal raggio egoico dell’uomo. Questo è il metodo della maggioranza. Raggiunto allora quel punto, l’uomo segue la meditazione del suo raggio. In ogni caso, il corpo mentale diviene il centro di coscienza e poi – con la pratica – il punto di partenza per il trasferimento della polarizzazione in un corpo superiore, dapprima in quello causale, e poi nella Triade.
Lettere sulla meditazione occulta (A.A.Bailey)
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