
MEDITAZIONE Introduzione PARTE VENTIQUATTRESIMA
In meditazione, l’occidentale mira a ritrarre la sua coscienza dapprima nel cuore, poiché lavora già tanto con i centri del capo. Opera in prevalenza con forme collettive piuttosto che con mantra individuali; e non tanto nell’isolamento, come il suo fratello orientale, ma ha da rintracciare il proprio centro di coscienza anche nel frastuono e nel vortice della vita degli affari, e nell’affollamento delle grandi città. Impiega forme collettive per conseguire i suoi fini, ed il risveglio del centro del cuore si palesa in servizio . Ecco l’enfasi che in occidente viene posta sulla meditazione nel cuore e sulla vita di servizio che ne consegue. Una meditazione che miri a sviluppare un orientale, può recare pericolo e disastro al suo fratello occidentale. Lo stesso dicasi per il caso inverso. Le forme possono essere individuali o collettive, i mantram possono essere cantati da un singolo o da gruppi, centri diversi potranno essere oggetto di specifica attenzione, ma i risultati saranno identici. Il pericolo insorge quando l’occidentale basa Il suo sforzo su regole che sono sufficienti all’orientale. Il settimo Raggio , della Legge Rituale o dell’Ordine (il Raggio che ora ascende al potere) fornisce all’occidentale ciò che per lungo tempo è stato privilegio dell’orientale. Grande è il giorno dell’opportunità, e dall’ascesa di questa settima forza viene l’impeto necessario che porterà ai Piedi del Signore del mondo , per l'occidentale.
Lettere sulla meditazione occulta. (A:A:Bailey)
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