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QUARANTANOVE

 

 

INSEGNAMENTI
Introduzione
PARTE QUARANTANOVESIMA

Molti manifestano la propria perplessità
perché i fondatori degli insegnamenti
spirituali non poterono evitare varie malattie fisiche.
Di solito questi interrogativi sono posti proprio
da persone che contribuiscono non poco a
spandere quei malanni con sospetto il biasimo e
con ogni sorta di azioni contrarie all’opera Spirituale.

 Bisogna saper vedere la tensione
dell’organismo durante un’impresa spirituale;
il discepolo, nel desiderio di dare soccorso,
assorbe le condizioni ambientali come un magnete.

Che si possa prendere su se stessi la malattia
di un altro non è una favola; è un processo
durante il quale si nota che la sofferenza
non si trasferisce pari pari, ma va a interessare
I centri più tesi o i più deboli. Non si creda che
i dolori descritti dai santi siano esagerati,
al contrario, si tratta di pene acute e varie
come l’umanità stessa. 

C’è qualcosa che può alleviarle? Se non il filo
d’argento della Gerarchia, sovente è il cuore
che dà il segno d’avvio del raggio risanatore.
Quante volte ci stupiamo nel vedere che un medico
non presta la minima attenzione al cuore del paziente.
La metà forse della cura non sta nelle medicine, ma
nell’espellere quegli elementi nocivi che in
abbondanza è iniettata da quelli che
diffondono il contagio spirituale.

Agni Yoga (Cuore).

 

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