
FIORE DI LOTO Introduzione PARTE CINQUANTOTTESIMA
Che cosa deve compiere il Maestro interiore nei riguardi dell’allievo? Egli deve abituare l’allievo a elevare la frequenza della sua vibrazione finché sia in grado di sopportare di continuo una superiore, e quindi assisterlo fin quando questa più alta vibrazione non divenga misura stabile nei suoi corpi. Deve aiutarlo nel trasferimento della polarizzazione dai tre atomi permanenti inferiori della personalità in quelli più alti della Triade spirituale. Deve vigilare sul lavoro da lui compiuto nel formare il canale tra la mente superiore e l’inferiore (l’antahkarana) mentre lo costruisce e lo usa. Questo canale sostituisce alla fine il corpo causale come mezzo di comunicazione tra ciò che è superiore e ciò che è inferiore. Lo stesso corpo causale finisce con l’essere disfatto quando l’allievo riceve la quarta iniziazione e può creare liberamente il proprio corpo di manifestazione. Lo assiste in modo definito nella vivificazione dei centri e nel loro corretto risveglio, e lo aiuta poi a lavorare coscientemente per loro mezzo, e a far ascendere il fuoco circolatorio in corretta progressione geometrica dalla base della spina dorsale al centro della testa. Sovrintende al lavoro dell’allievo su vari piani e annota la vastità dell’opera compiuta, e l’estesa efficacia delle parole come da lui enunciate. Il che (per dirlo in modo occulto) è l’effetto, sui piani interiori, della nota della sua vita exoterica. Espande la coscienza dell’allievo in vario modo, e sviluppa la sua capacità d’includere e percepire frequenze vibratorie diverse da quella umana, di comprendere la coscienza di altre evoluzioni e di muoversi con facilità in altre sfere che in quella terrestre. Meta immediata del Suo lavoro con l’allievo è di prepararlo alla prima iniziazione.
Lettere sulla meditazione occulta A. A. Bailey.
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