Sei in: MEDITAZIONE > 2018

OTTANTAQUATTRO

 

 

 

 

 

 

 

MEDITAZIONE

Introduzione

PARTE OTTANTAQUATTRESIMA

 

Cerco di darvi un’idea generale dei pericoli

inerenti a uno sviluppo prematuro dei poteri

che si conseguono con la meditazione.

 Non cerco di scoraggiare, ma di insistere

sulla purezza fisica, sulla stabilità emozionale  sull’equilibrio mentale prima di affrontare

maggiori conoscenze.

Solo quando il canale si apre all’intuizione

e si chiude alla natura animale l’uomo

può procedere con saggezza nella sua opera.

Solo quando il cuore estende la sua capacità

di soffrire a tutto ciò che respira, di amare

tutto ciò con cui si viene in contatto

e di comprendere ed aver simpatia anche

per la meno desiderabile delle creature di Dio,

l’opera può procedere nel modo desiderato.

Solo quando lo sviluppo è uniforme,

solo quando l’intelletto non precorre troppo il cuore

 e la vibrazione mentale non esclude

quella superiore dello spirito,

si può affidare allo studente l’acquisizione

dei poteri che, se male usati, potrebbero significare

disastro per il suo ambiente e per lui stesso.

Solo quando egli non formula altri pensieri

se non per quanto si propone di fare

per aiutare il mondo, gli si può affidare con saggezza

la manipolazione della sostanza del pensiero.

Solo quando non nutre altro desiderio che

di rintracciare i piani del Maestro

e assecondare in modo preciso la loro manifestazione,

gli possono essere affidate le formule

che porranno i deva minori sotto il suo controllo.

I pericoli sono così grandi e i rischi che

minacciano lo studente incauto così tanti che prima

di procedere ho cercato di raccomandarvi cautela.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

>>CLICCARE QUI PER SAPERNE DI PIU'<<