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OTTANTACINQUE

 

 

 

 

 

 

 

MEDITAZIONE

Introduzione

PARTE OTTANTACINQUESIMA

Solo quando il canale si apre all’intuizione

e si chiude alla natura animale l’uomo può

procedere con saggezza nella sua opera.

Solo quando il cuore estende la sua capacità

di soffrire a tutto ciò che respira, di amare

tutto ciò con cui si viene in contatto

e di comprendere ed aver simpatia anche

per la meno desiderabile delle creature di Dio,

l’opera può procedere nel modo desiderato.

Solo quando lo sviluppo è uniforme, solo quando

l’intelletto non precorre troppo il cuore

e la vibrazione mentale non esclude

quella superiore dello spirito,

si può affidare allo studente l’acquisizione

dei poteri che, se male usati, potrebbero

significare disastro per il suo ambiente e per

lui stesso. Solo quando egli non formula altri

pensieri se non per quanto si propone di fare

per aiutare il mondo, gli si può affidare con

saggezza la manipolazione della sostanza del pensiero.

Solo quando non nutre altro desiderio che di rintracciare

 i piani del Maestro e assecondare in modo preciso

la loro manifestazione, gli possono essere affidate

le formule che porranno i deva minori sotto

il suo controllo. I pericoli sono così grandi

e i rischi che minacciano lo studente incauto

così tanti che prima di procedere ho cercato

di raccomandarvi cautela.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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