
SERVIZIO
Introduzione
PARTE NOVANTATREESIMA
In un’epoca di divisione fra spirito e materia,
è da considerare condannato chi crea il
proprio mondo sulla non-comprensione.
Perché costruire in fretta e in disordine?
A che valgono sogni e privazioni, se le strutture
rovinano e la marea della proprietà umana
non può continuare?
Poiché il condannato ha tracciato un piccolo
cerchio per sé, lo spazio gli sarà misurato
con lo stesso raggio.
Quando la coscienza chiarificata riconosce:
“Si può trarre eterno vantaggio dai frutti
del proprio lavoro”,
allora veramente sfolgora la spada dello spirito,
che punta all’Infinito.
Lo spirito stesso, il sovrano, sceglierà il sentiero.
E perché oscurare il sentiero, se si può gettare
il ponte predestinato fra la cittadella e l’Infinito!
O condannato, perché il cuore non ti sussurra
dov’è la verità?
In qualsiasi atto è contenuta un’energia identica
per sostanza all’energia del Cosmo.
Ogni atomo muove secondo un calcolo esatto,
e l’energia si accumula per ogni spasimo dello spirito.
Che ciascuno comprenda che la condanna è inflitta
non per crudeltà karmica, ma per auto-accusa.
La Giustizia cosmica tiene conto del piano evolutivo,
che viene eseguito secondo i disegni dell’unica
e stessa legge del Fuoco e della Madre del Mondo.
Che la fiamma ardente illumini il genere umano!
Agni Yoga Infinito I
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