UNIONE MEDIANTE IDENTIFICAZIONE CON IL TUTTO
Carlo Setzu
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Spesso gli uomini non vogliono vedere la realtà, insistono sulle loro proprie concezioni, e vogliono sapere perché le manifestazioni delle energie sottili sono così rare a vedersi, ma non è detto che ciò che non si vede non sia reale. Esse sono invece incessanti, solo che l’occhio e l’orecchio umano non si curano di afferrarle e se l’occhio ne coglie un barlume è convinto che si tratti solo di un’apparenza. Questa è pura incoscienza. Bisognerebbe educare l’osservazione già nelle scuole, e il modo migliore per farlo è nel silenzio della meditazione.
Non è molto facile imparare a pensare e ottenere un pensiero concentrato e di qualità elevata. Sovente accade che un uomo dica a se stesso mentalmente: “Voglio pensare in modo puro”, ma se il suo essere è assuefatto al pensiero egoistico, ne nasce allora la più indesiderabile forma-pensiero, emettendo una dissonanza nello spazio. Bisogna insegnare agli uomini a dedicare del tempo a padroneggiare il pensiero e renderlo puro, perché è pericoloso sporcare lo spazio.
Bisogna chiamare gli uomini senza molestarne il volere, al sacrificio di se non si può comandare, persino un semplice suggerimento potrebbe essere deleterio. Non si deve costringere, e nemmeno persuadere, si può solo infondere, cementando con il sentimento ardente. Ricordiamoci che è la conoscenza che crea la convinzione.
La mobilità della coscienza (nelle varie incarnazioni) è una qualità del mondo superiore, si può rinascere Re o calzolaio, senza svilimento, se ci si figura come lo spirito ascende. La mobilità insegna a comprendere gli oggetti secondo prospettive diverse e fa parte del piano generale che è infallibile, perciò è bene, nella ricerca, di non persistere in una sola decisione.
Chi segue gli Insegnamenti e i preziosi Precetti perde l’indolenza, raffina la coscienza, ottiene il successo, la felicità e tiene lontano il karma. In che consiste il successo di uno yogi? Egli certo non attrae le folle, né ottiene conversioni di massa, ma le sue opere cominciano a suscitare imitazione, coscientemente o inconsciamente, così qualcuno prende a fare le stesse cose. Le opere hanno successo quando nella loro scia seguono sia i nemici sia gli amici.
La prima manifestazione giunge fra tuoni e l’ultima nel silenzio; è impossibile assorbire la voce del silenzio senza il tuono, ma l’Onni/esistente è nel silenzio, cui inevitabilmente si perviene dopo il tuono; ma esiste oscurità per l’occhio che ha visto la luce? Esiste silenzio per l’orecchio che ha udito nascere il tuono? Come potrebbe Materia Matrix essere senza suono o senza luce? Così in tutti i domini della materia è bene non attendersi manifestazioni gigantesche e abituarsi invece a udire anche il volo di una farfalla. Ciò non è facile da imparare in mezzo al frastuono della vita, ma si può raffinare sempre meglio la comprensione delle energie sottili, poiché detengono il futuro.
La Via del Fuoco è la via della vittoria; è un processo che deve svolgersi tranquillo, senza fretta né irritazione e si può essere certi dell’aiuto degli Esseri Superiori, affinché le circostanze esterne non rechino disturbo; comunque non esistono ostacoli insuperabili per la volontà umana, ma occorre lo stadio di coscienza necessario per imprimere alla volontà la piena potenza dell’azione.
A chi affidare l’insegnamento? Solo a chi lo conosce, non ne abusa e non lo perverte, a chi è saldo in coscienza, allora la vera comprensione scenderà sul fuoco della coscienza, non per se stessi ma per l’umanità.
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