UNIONE MEDIANTE IDENTIFICAZIONE CON IL TUTTO
Carlo Setzu
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Ogni aiuto proveniente dall’ashram è necessario e utile, purché ci sia l’unione dei cuori e si espella qualsiasi pensiero estraneo che potrebbe impedire la ricezione dei messaggi. Il valore di un cuore ardente e di una mente pura è grande sia in cielo che in terra.
La comunione delle coscienze crea una vampa di fuoco puro e inattaccabile, evoca il fuoco del cuore e la protezione necessaria, anche perché l’ascesa sta nell’integrità del discepolo; tramite il cuore è possibile trasferire la coscienza lungo la catena gerarchica, moltiplicando così le proprie forze. Ciò comporta tre elementi: il Cuore, la Gerarchia e l’unione. Ci dobbiamo abituare a sentire il cuore di continuo, e non dimenticare di tenere fisso nel terzo occhio (conoscenza interiore) il Maestro – che è un centro di energia, e un canale di contatto e di servizio nell’ashram. Ricordiamoci che il centro del cuore è il punto focale delle energie più sottili.
Non dobbiamo sprecare energie per opporci agli attacchi delle forze oscure, perché il loro destino è quello di opporsi alle forze della luce, ma tendere invece all’unione e rendere testimonianza agli occhi del mondo. Dobbiamo insegnare a comprendere meglio la Gerarchia e batterci per la Bandiera della luce.
È facile lavorare quando esiste l’unione, però l’insegnamento sovente predica l’unione delle coscienze invano, perché gli uomini lo ritengono un semplice appello idealistico, privo di utilità pratica; al contrario, essa sviluppa un’azione poderosa pari a quella di molte grandi energie.
Dice il Saggio della Montagna negli annali persiani: “La sera deponeva il pensiero nel cuore, e la mattina annunciava la sua decisione”. Per molti, questo resta un semplice detto, eppure tutta una dottrina sta in questa frase; solo sull’altare del cuore il pensiero si trasmuta, perché solo chi ha scoperto questo altare capirà anche la disciplina dello spirito.
Il consiglio di restare uniti acquista un valore speciale. Non è un semplice suggerimento morale, ma una condizione di pratica utilità. Basta una piccola reazione contraria e già la rete ne soffre. Il sentimento dell’unione non lascia accesso alle piccole irritazioni inutili.
L’unità è difficile, nonostante sia prescritta come il mezzo straordinario di cui ciascuno abbisogna. È arduo contenere l’unità anche solo per qualche tempo; è facile lasciarsi separare dall’irritazione; è facile dimenticare tutto quanto esiste, solo per assecondare la bile. Non dimentichiamo che certe fitte che colpiscono il cuore e certe malattie sono di natura spirituale causate da difetto di collaborazione. Chi impara a cooperare si prepara a coadiuvare con le forze della natura.
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