INIZIAZIONE
Carlo Setzu
Prima parte di tre
L’iniziazione potrebbe essere definita… “Il momento di crisi in cui la coscienza si libra sulla linea di demarcazione della rivelazione. La richiesta dell’anima … potrebbe essere considerata in conflitto con la richiesta di tempo e spazio, focalizzata nella personalità … in questa situazione avrete perciò una potente attrazione fra le paia di opposti; il campo di tensione o punto focale dello sforzo viene a trovarsi nel discepolo, che sta al punto di mezzo”.
La domanda è, che significa iniziazione? È un processo con cui si è a conoscenza delle prime regole o dei principi di una scienza. È l’ingresso in uno stato di coscienza superiore e più spirituale. Essa fa parte del normale processo di sviluppo evolutivo, o delle progressive espansioni di coscienza. L’iniziato è chi è entrato nel Cuore della divinità e quindi ama i suoi simili; che è entrato nella Mente di Dio e può quindi dire: “Sia fatta la Tua Volontà, non la mia”.
Rivelazione, è rimuovere ciò che nasconde e oscura e portare chiaramente alla luce fatti e realtà; è il termine che comprende ogni penetrazione mentale nella vita dello spirito. Essa riguarda l’identità Una e nient’altro. Il carattere pratico di questa verità, si riconosce quando il discepolo tenta di fare due cose: di realizzare e di portare la natura dell’unità planetaria e della non/separatività nelle menti degli uomini, dovunque.
Il punto di mezzo si ottiene con la risoluzione della dualità anima/personalità che produce un’unità che, a tempo debito, serve a rivelare una dualità potenziale maggiore, quella di anima e spirito. Anche questa dualità fondamentale deve essere risolta non lasciando più che l’essenziale dualità planetaria universale, quella di spirito e materia, presente nel tempo e nello spazio.
Crisi dell’iniziazione. È saggio notare che un’iniziazione è in realtà una crisi, un evento culminante ed è veramente realizzata soltanto quando il discepolo ha appreso la pazienza, la costanza e la sagacità dall’emergere dalle molte crisi minori e meno importanti che lo precedono. Un’iniziazione è un episodio culminante, reso possibile dalla disciplina auto/ispirata che il discepolo si è imposto di osservare. Prima di ogni iniziazione subiamo due prove principali: quella del terreno ardente e quella della chiara luce fredda.
Cambiamento decisivo. Più che cambiamento è un nuovo orientamento. Ciò è realmente possibile solo quando la conoscenza/saggezza, è sostituita dalla comprensione intuitiva, che è in realtà partecipazione inclusiva all’attività creativa della divinità. L’idea divina deve diventare un ideale possibile, e questo deve essere sviluppato e manifestato nella sostanza del piano fisico. Il desiderio/amore, deve essere interpretato in termini di attrazione divina, comportando l’uso corretto o errato delle energie e delle forze. Questo processo mette il discepolo in contatto con la divinità quale un Tutto progressivamente rivelato. La parte, con lo sviluppo magnetico della propria natura, si mette gradatamente in contatto con ciò che ESISTE. Il discepolo diventa consapevole di questa totalità con espansioni di coscienza sempre più vivide che conducono all’iniziazione, alla presa di coscienza e all’identificazione. Questi sono i tre stadi dell’iniziazione.
L’uomo governa la propria vita centrale e l’insieme di quelle che formano i sui tre corpi. L’iniziato e l’adepto dominano energie di vario genere nei tre mondi, come fa il Chohan sui cinque piani dell’evoluzione, così il Piano divino è portato avanti fino a che “l’Armata della voce” diventa il Risuonatore della Parola, che è la parola stessa.
È, quindi, evidente che la “Legge del ritorno monadico”, è la totalità delle influenze che hanno un diretto rapporto con gli atomi monadici, che ne influenzano ciclicamente il progresso, stimolandolo o ritardandolo secondo la forza della vita iniziante. Soltanto dopo l’iniziazione, l’atomo umano raggiunge uno stadio di sviluppo in cui le forze e le influenze cominciano a essere comprese; quando sono capiti i metodi con cui si fa coscientemente l’adattamento alle correnti di forze esterne, allora la resistenza alle forze ritardanti è iniziata coscientemente e con precisione scientifica, e l’uomo si pone in linea con le forze che lo spingeranno lungo il sentiero del ritorno.
In questo pensiero non c’è nessuna complessità indebita, né causa di scoraggiamento, perché scopre la potente forza dell’energia elettrica e compenserà la vibrazione più letargica del fuoco solare, che annullerà, a suo tempo, gli effetti del “fuoco d’attrito”.
P.S. Errata Corrige: L'articolo si trova già inserito al numero precedente.
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