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IL SENTIERO DEI RICONOSCIMENTI CONDUCE

ALLA RIVELAZIONE DI GRUPPO

 

Carlo Setzu

 

Seconda Parte di Due.

 

La Gerarchia cerca di promuovere un’attività di gruppo tanto efficiente da produrre, al momento giusto, nel suo impeto crescente, un impulso magnetico così potente da raggiungere le Vite che vegliano sull’umanità e sulla civiltà, e agiscono tramite i Maestri di Saggezza e la Gerarchia riunita.

Questo sforzo di gruppo evocherà da essi un impulso di rispondenza magnetica che, per mezzo di tutti i gruppi d’aspiranti, riunirà le Forze adombranti benefiche. Lo sforzo concentrato dei gruppi oggi esistenti (che costituiscono soggettivamente un solo gruppo) può far sprigionare una tale ondata di luce, d’ispirazione e di rivelazione spirituale da produrre mutamenti definiti nella coscienza umana e condizioni migliori in questo mondo travagliato, aprirà gli occhi degli uomini alle realtà fondamentali che, finora, sono percepite solo confusamente da quelli che pensano. Sarà l’umanità stessa ad apportare le necessarie correzioni, certa di poterlo fare per la saggezza e la forza che ha scorto in se stessa; ma dietro le scene saranno sempre gli aspiranti, congregati, operanti silenziosamente all’unisono fra loro e con la Gerarchia, per mantenere aperti i canali d’afflusso della saggezza, della forza e dell'amore necessari.

La rivelazione del piano deve essere sempre il potere che motiva il discepolo (in particolar modo quello di settimo raggio); egli opera sulla terra, sul piano esterno della manifestazione, a costruire forme per cui la volontà divina possa esprimersi. I quattro scopi principali che si sono proposti gli Esecutori del Piano sono:

 

Primo. Il principale scopo è stabilire, per mezzo dell’umanità, un avamposto della Coscienza divina nel sistema solare. Ciò corrisponde, in senso macrocosmico, al rapporto fra il Maestro e il Suo gruppo di discepoli.

Secondo. Fondare sulla Terra una centrale di tale potenza e un punto focale di tale energia, da fare dell’umanità, nel suo insieme, un fattore nel sistema solare capace di causare cambiamenti ed eventi di natura impareggiabile nella vita e nelle vite del pianeta.

Terzo. Sviluppare una stazione di luce, per mezzo del quarto regno della natura, destinata a servire sia il pianeta sia il nostro sistema sia i sette di cui il nostro fa parte.

Quarto. Stabilire nell’universo un centro magnetico, di cui il regno umano e quello delle anime, uniti e unificati, costituiscano il punto di massima potenza, e servano le vite sviluppate nella sfera d’irradiazione di Colui di Cui nulla si può dire.

Quinto. Rendersi conto che l’obbedienza al dovere immediato e l’adesione alla più alta forma di verità a noi nota costituiscono il sentiero verso una nuova rivelazione.

Sesto. Rendersi conto che la spassionatezza è una grande virtù da coltivare e che la disposizione ad accettare gioiosamente qualsiasi disaggio, dolore o angoscia di natura temporanea deve essere sviluppata in vista della futura gloria che dissiperà le nubi dell’attimo fuggente.

Settimo. Rendersi conto che la sintesi è il metodo con cui si perviene alla comprensione e che, fondendo le paia di opposti, si raggiunge il sentiero di mezzo che conduce direttamente al Cuore della Cittadella.

 

L’importanza della Luce. Prima viene il Suono, seguito dal suo primo, ossia la diffusione della luce che produce la rivelazione della forma/pensiero, è ovvio che la luce si riconosce da ciò che rivela. Lo scopo della forma/pensiero creata dal suono è di essere una sorgente di rivelazione. Essa deve rivelare la verità e portare un aspetto della realtà a conoscenza dello spettatore; la sua seconda qualità, nel suo impiego più elevato, è quindi di portare luce a quelli che ne hanno bisogno e che camminano nelle tenebre. Il compito principale del lavoratore pratico è di creare forme/pensiero che portino rivelazione agli uomini umani pensanti. Per far ciò, egli deve lavorare occultamente e, per mezzo del suono che egli ha espirato, porterà luce e illuminazione alle zone oscure della Terra. Infine con il potere della sua certezza, della sua comprensione spirituale e della sua vitalità, infonderà vita alla forma/pensiero.

La luce può essere usata per accertare ciò che occorre nel campo del sapere, rivelando dove si possono trovare le informazioni che servono. Può essere usata anche per rivelare al Maestro quello che gli sta dinanzi e quelle successive estensioni di consapevolezza, che Egli sa di dover raggiungere un giorno. Gli aspetti inferiori di questa luce sono generati in realtà dall’anima, mentre quelli superiori emanano dalla Monade.

Un iniziato deve dimostrare la sua capacità di usare la luce disponibile, iniziando qualche nuovo progetto in linea con il Piano gerarchico e secondo gli impulsi del proprio raggio e che deve avere sia un aspetto exoterico sia esoterico.

  

La rivelazione dà il potere di usare la luce come portatrice di vita a tutti, nei tre mondi e di conoscere anche il passo successivo da fare sulla Via dell’Evoluzione superiore, che si rivela all’iniziato sotto una luce nuova e con un significato completamente diverso ed è il vero momento dell’emersione dalla tomba della tenebra e costituisce l’ingresso in una luce di natura interamente diversa da ogni altra sperimentata finora.

Una rivelazione in sviluppo, formano essenzialmente l’intero tema e l’obiettivo di tutta l’attività sul nostro pianeta. Questo ci dà una chiave della meta del Logos planetario. Tutta la vita, dalla prima discesa in incarnazione dell’anima è una serie di rivelazioni che conducono tutte alla rivelazione, che si ha alla quinta iniziazione, che rende possibile la settima. Ora, dal significato passa alla significanza o essenza, e la rivelazione è così grandiosa, che “Egli si ritira nel mondo della luce e si unisce ai suoi fratelli”. “Raccoglie tutte le sue forze e cerca nuova luce sul piano”. “Quando il risplendere della luce e la forza della sua potenza rivelatrice, sorgono nuovi impegni, si vedono altre mete, e ciò che sarà e ciò che è, si perdono entrambi nella luce radiosa della Rivelazione”.

Quando il discepolo ha conseguito un certo grado di visione ed è “in vista” della meta, può essere ammesso a un Ashram, dove gli si può far conoscere la natura della rivelazione; attenzione però di non confondere la visione con la rivelazione. La rivelazione riguarda l’Identità Una e nient’altro. Questa verità ha un carattere di praticità e si riconosce quando il discepolo tenta di fare due cose: di realizzarla individualmente e di portare la natura dell’unità planetaria e della non/separatività alle menti degli uomini, dovunque. Per noi è veramente importante cercare di afferrare la continuità della rivelazione e l’ampio futuro che si schiude davanti alla coscienza.

Alla terza Iniziazione (iniziare un percorso) al vero iniziato spirituale, giunge la rivelazione, che è la ricompensa della perseveranza e della purezza motivate rettamente – la rivelazione del proposito divino, come lo registra l’anima in termini di piano gerarchico sebbene non ancora in termini della Monade.

I misteri sono rivelati, non con il ricevere le informazioni su di essi, ma per azione di certi processi attuati nel corpo eterico del discepolo. Questi lo mettono in grado di conoscere quello che è nascosto, lo mettono in possesso di un meccanismo di rivelazione e gli fanno prender coscienza che esistono in se stesso certi poteri o energie radianti e magnetiche, che costituiscono dei canali d’attività e dei metodi, con i quali egli può acquisire ciò che è privilegio dell’iniziato possedere e usare. Nei seguenti aspetti della verità si cela la nuova rivelazione:

 

  1. La costruzione del ponte arcobaleno, l’antahkarana.
  2. La natura dell’intuizione e il suo sviluppo, man mano che questa sostituisce la mente nei suoi due aspetti, concreto e astratto, inferiore e superiore.
  3. La natura della Vita, com’è espressa dalla Monade.

 

La futura rivelazione, attesa da tutti gli uomini e che verrà quando l’assetto mondiale avrà raggiunto un punto prestabilito, riguarda la comunicazione alla coscienza umana del significato e dello scopo della vita; ciò avverrà con il progressivo sviluppo di una serie di eventi spirituali.

La rivelazione è un effetto del proposito interiore di Sanat Kumara. L’accento è stato messo finora sull’aspetto della rivelazione, considerandola un effetto di ciò che il discepolo ha operato su di sé e tramite la quale è messo in grado di essere colui che riceve la rivelazione stessa; però, dietro a tutte le successive rivelazioni della divinità lungo le età, c’è un proposito pieno di significato – sono e si dimostreranno tutte degli aspetti della grande Rivelazione. È tramite i processi della rivelazione che la divinità sta lentamente albeggiando nella coscienza umana.

La rivelazione è settemplice; ciascuno dei sette regni della natura ne rivela un aspetto, e ciascuno di questi sette consegue la rivelazione in sette o quattordici o fasi minori. Impariamo a distinguere fra la visione (che è quel tanto di rivelazione divina del momento che il discepolo può afferrare nel tempo e nello spazio) e la Rivelazione, che è la sintesi del proposito divino in espressione. Questo è connesso alla volontà/di/bene, che a sua volta è l’espressione completa della natura d’amore della divinità.

 

           

 

 

 

 

 

 

 

 

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