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LA RETE ETERICA DEL PIANETA

Carlo Setzu

“La rete eterica del pianeta è sufficientemente stabile ed equilibrata da poter rispondere adeguatamente alle nuove e potenti forze che potrebbero rivelarsi, e si riveleranno, attraverso essa in espressione oggettiva?”

            L’umanità ora ha l’opportunità di costruire il mondo esteriore secondo criteri più sani per trattare la sostanza eterica, e di usare la materia a scopi altruistici, perché essa è spirito al punto più basso della manifestazione. La mancanza d’amore nel trattare la sostanza ha prodotto un mondo disastrosamente mal diretto che ha portato l’umanità a una grave condizione che soffre per la separazione. Uno dei nostri compiti è di dimostrare che spirito e materia non sono antagonisti fra loro, infatti, sappiamo che in tutto l’universo c’è soltanto sostanza spirituale che opera sulle forme esterne tangibili e le riproduce.

            L’esteriorizzazione della Gerarchia deve essere decisa, al momento opportuno, ma a tale scopo dobbiamo preparare l’umanità affinché regga la potenza accresciuta dalla presenza dei Maestri, perciò spetta ai discepoli anziani togliere una parte della pressione dalle loro spalle, operando con gli aspiranti. Tutti devono partecipare affinché la rete eterica del pianeta sia sufficientemente stabile ed equilibrata, da poter sostenere e sperimentare l’espansione creata dalla potenza spirituale, che si riversa sul pianeta e sui regni di natura. Quale miglior servizio si può fare se non partecipare ai Triangoli, irradiando luce e buona volontà in tutta la rete planetaria, e plasmare la coscienza umana affinché risponda sempre meglio e bene? Il Tibetano c’esorta a operare in silenzio e all’unisono con la Gerarchia, per mantenere aperto il canale, affinché fluisca la saggezza, la forza e l’amore necessari.

            L’accostamento della Gerarchia all’umanità darà l’impatto alle energie sostanziali sulla materia e così sarà sostanzialmente modificata, perché, per la prima volta, saranno dirette dai livelli eterici del pianeta entro i tre mondi, e non più dal piano buddhico, anche se la direzione fondamentalmente lo sarà ancora da quel piano.

            Il nuovo gruppo dei servitori del mondo stabilizzerà ed equilibrerà la rete eterica del pianeta, stando attenti alla direzione in tutti i paesi del mondo, uniti nell’idealismo, negli obiettivi umanitari, nella sensibilità all’impressione spirituale, nello scopo soggettivo unito, nell’amore del prossimo, e nella dedizione al servizio altruistico, affinché l’umanità possa rispondere adeguatamente alle nuove e potenti forze in arrivo.

            L’umanità è come il cemento che tiene insieme le parti minacciate dal caos, infatti, un mondo spopolato, si disintegra facilmente, l’uomo deve essere come una sentinella in vedetta col pensiero intenso, perché è con esso che l’uomo preserva il pianeta e fa nascere un’Epoca nuova.

Il malessere del pianeta dipende in gran parte dallo squilibrio umano, per esempio non è giusto spopolare vaste regioni per congestionarsi in luoghi sovraffollati, la stessa scienza oggi consiglia di ripopolare gli spazi deserti e liberi, le stesse forze della natura, se rispettate, risaneranno la Terra.

La mentalità umana sarà trasformata, quando ci dedicheremo a ripartire il lavoro e le risorse su tutta la superficie del globo. Ciò è da considerarsi quale garanzia dell’unica soluzione possibile, in caso diverso, gli uomini si limiteranno a scuotere il giogo, ma senza trovare la Verità nei loro cuori.

            “Tenete a mente che sono stati gli uomini a distruggere senza pietà le sue risorse, sempre pronti come sono ad avvelenare il suolo e l’aria. Hanno abbattuto le foreste, serbatoio di prana. Hanno decimato gli animali, incuranti del fatto che è proprio la loro energia che alimenta il suolo. Credono di porte sostituire il prana e altre emanazioni planetarie con dei composti chimici, senza neppure controllarli. Saccheggiano le risorse naturali senza pensare a riottenere l’equilibrio” ecc. - Mondo del Fuoco, vol. I.

            Noi dobbiamo preparare il grande Avvento, se sappiamo ascoltare sentiamo già il suono di quei passi, consapevoli d’aver offerto il cuore per soccorrere il mondo, rifiutando l’accesso alla confusione e al rifiuto, che potrebbe ritorcersi contro l’umanità nel suo insieme. Questi sono tempi che non hanno precedenti – è ingannevole per chiunque continuare a considerarli come normali.

Il genere umano è riuscito, nel corso della storia, a ridurre sempre più il proprio grado di coerenza con la natura, sostituendo ciò che deriva dall’ambiente, con sistemi artificiali e con la tecnologia, per produrre energia, cibo ecc. Ha, dunque, imposto la nostra incoerenza sull’ambiente. Per un pò possiamo andare avanti, ma solo al punto in cui ci troveremo di fronte al collasso di questo sistema e la natura non sarà più in grado d’offrirci l’energia, l’informazione, il cibo di cui necessitiamo per rimanere in vita. Avanziamo, mascherando la nostra incoerenza con la tecnologia, forzando la natura a obbedirci, e se diecimila anni fa c’era, sul pianeta, una piccola umanità, oggi siamo un’enorme umanità che spingono, follemente, verso un punto critico; quindi, utilizzando il linguaggio più comune, coerenza significa che dobbiamo trovare l’armonia che c’è propria. In sintesi si ha coerenza quando le sue parti sono connesse in tal modo che, nel momento in cui qualcosa accade a una di esse, si ha un effetto anche sulle altre.

Non dobbiamo, però, scoraggiarci, di solito l’umanità aspetta d’arrivare sul ciglio del baratro, ma poi trova sempre il modo di ritirarsi e continuare il suo cammino, magari con l’aiuto di qualche discepolo, al posto giusto, perché mandato per evitare il disastro.

Ricordiamoci che, se siamo calmi dentro, nulla potrà scuoterci.

Dobbiamo rimanere imperturbati in mezzo al frastuono di mondi che s’infrangono



 

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