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IL SALTO DI COSCIENZA.

Dalla frammentazione all’unità , dall’essere slegati all’interconnessi, per attirare la molla del cambiamento – individuale e collettivo – basta vivere un salto di paradigma .

Il salto di coscienza dovrebbe essere un salto evolutivo nel mondo in cui vediamo le cose: non è un salto delle “cose”, ma un salto di qualità nel mondo in cui noi percepiamo e sentiamo le cose, noi stessi e la realtà.

Il senso di responsabilità individuale, nel rispetto della vita in tutte le sue forme, nel rispetto degli altri esseri umani, è nel riconoscere che siamo una cosa sola. Tutti noi vogliamo essere in pace con noi stessi e felici. Nessuno vuole essere rifiutato o giudicato; mettiamoli in pratica gli uni nei confronti degli altri. Rispettiamoci, accettiamoci, prendiamoci cura gli uni degli altri, senza giudizio. Tutto questo va vissuto nella pratica, e non solo nei confronti degli altri esseri umani, ma come forma di comunione e rispetto nei confronti della vita, in tutte le sue forme. La chiave sta nel vivere con coerenza , in sintonia con il principio unitario.

Il processo della scienza può applicarsi alla mente, così come viene applicato al resto delle cose del mondo.

Anziché vedere il mondo con gli occhi dell’ambizione, del possesso e dell’attaccamento, del giudizio, del desiderio e attraverso tutti quei filtri con i quali guardiamo alla vita adesso, si tratta di passare al vedere le cose con amore, rispetto e compassione. Abbiamo la possibilità d’affermare un nuovo livello d’esistenza.

Peter Russel

 

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